Voto: 89
Numero di visite: 2
Ultima visita: 03/2024
Fascia di prezzo: 36-47
Guide e recensioni: Golosario, Espresso, Accademia Italiana Cucina, Touring, Luciano Pignataro, Passione Gourmet, La Repubblica, Volvo, Gourmettoria, Agrodolce, Cibovagare
-Bologna- (BO)
Aggiornamento del marzo 2024: A distanza di 4 mesi sono tornato, questa volta in compagnia di colleghi italiani e spagnoli, al QB di Bologna, cucina romana verace.
Purtroppo un paio di punticini in meno rispetto alla mia prima visita, che fanno perdere una barba al piccolo ristorante in zona centrale di Bologna, la zona della movida, in Via del Pratello.
Il motivo è dato dalle paste: nel mio caso, tonnarelli con carciofi, guanciale e pecorino, il guanciale era troppo croccante e mancavano un po' di sapidità, mentre nel caso delle mezze maniche alla carbonara prese dai nostri colleghi spagnoli, la cottura era un po' troppo al dente ed erano un po' palliducce... non mi hanno davvero convinto.
Molto buoni invece gli antipasti: carciofi alla romana, carciofi fritti alla Giudia, alici fritte con maionese (strepitose), supplì, puntarelle romane con acciughe.
Molto buono il vino, un blend di Cesanese e Shirah.
Buono il conto ed il servizio.
Questo il mio post precedente: Iniziamo col dire che questa sera, una piovosa serata autunnale di inizio novembre, non avevo tanta voglia di sforzarmi a trovare un locale in quel di Bologna, e la mia scelta è caduta casualmente su un locale di cui avevo sentito parlare, di cui avevo letto qualche articolo, ma che non mi aveva convinto al 100% da dover andarci a tutti i costi.
Ecco le belle sorprese delle mie serate: ho scoperto uno tra i migliori locali della mia città italiana preferita, Bologna!
Ma qui non si fa cucina bolognese (ecco i motivi per cui non bramavo dal desiderio di provare per forza il QB), bensì cucina romana.
Che c'azzecca la cucina romana con Bologna? Non starò qui io a spiegarvelo, leggetelo all'interno dei post e delle recensioni delle guide che allego alla mia piccola recensione di un locale che merita davvero tanto, e che farà sicuramente tanta strada nel ricchissimo panorama bolognese.
Da QB, locale piccolissimo con pochi coperti, si mangia divinamente, si sta bene, il servizio è appena un po' lento ma cordiale e premuroso, il conto è corretto, onesto.
Stasera: supplì romani di antipasto, poi uno stratosferico tonnarello all'uovo fatto in casa alla Gricia, davvero da applausi, conclusione con cavolfiore e broccolo romano saltato in padella con alice leggermente piccante a dargli quella nota tipica dei piatti di verdure romaneschi.
Insomma: veniteci di corsa! Qui al QB starete benone!
Per il Golosario 2024:
Piatti tipici:
Supplì
Alici fritte
Carciofi alla giudìa
Cacio e pepe
Amatriciana
Polpette di coda alla vaccinara
Piatto da non perdere:
Coda alla vaccinara"
Per Luciano Pignataro:
Per Passione Gourmet:
Per La Repubblica: "Quinto quarto e coda alla vaccinara. Roma? No, Bologna
Al ristorante Quanto Basta, che festeggia i 10 anni di attività, il meglio delle specialità capitoline, dai supplì alla gricia
Dieci anni appena compiuti, e sono Quanto Basta per rendere Fabio Fiore soddisfatto nel raccontare la sua storia in parte romana e in parte bolognese. L’avventura di questo cuoco laziale - ma di ostentata fede calcistica romanista - inizia tredici anni fa, quando Fabio arriva a Bologna all’inseguimento della sua compagna Diana che si trasferiva a Bologna per lavoro. Non aveva mai fatto il cuoco, Fabio: «Lo facevo a casa, in una famiglia dove c’è davvero una grande tradizione culinaria, e lì ho imparato a usare solo prodotti di alta qualità e a dosarli nel modo giusto: Quanto Basta». E questo diventerà il nome del piccolo ristorante un po’ nascosto in fondo a via del Pratello 103: il QB.
«All’inizio volevo fare tutto, tranne che la cucina laziale», racconta Fabio. Ma poi le cose non sono andate così: nonostante alcune incursioni di altre cucine regionali, con i supplì, la caponata, o il baccalà mantecato, il Quanto Basta con i suoi 24 coperti – che rendono indispensabile la prenotazione al numero 051 522100 - resta uno dei simboli della cucina romana a Bologna. La gricia e il cacio e pepe – a 10 euro - sono i piatti più richiesti. Con un euro in più si può assaggiare la sua carbonara, con la mezzamanica del pastificio di Carla Latini, il tuorlo d’uovo scaldato a 55° nel bollitore e il guanciale – non la pancetta! – croccante.
Ma il Quanto Basta è soprattutto il luogo giusto per assaggiare tutte le cosiddette ricette del “quinto quarto”, ovvero i tagli più poveri della macellazione: la trippa a 13 euro, con l’immancabile mentuccia, è indimenticabile. Per vincere le resistenze di certi palati Fabio ne ha inventata una declinazione in Qubetto, ovvero impanata e fritta: se si ha la fortuna di trovarlo in menù, vale la pena assaggiarlo, e provare anche il Qubetto di coda.
E la coda alla vaccinara, col pomodoro Setaro, servita a 14 euro è un altro must della cucina romana, oltre ai carciofi. I primi cominciano ad arrivare adesso, anche se la stagione vera a propria inizia tra circa un mese: alla Giudia vengono fritti una prima volta a 100 gradi e poi a 180 per renderli croccanti ma anche cotti all’interno nel modo giusto: cotti Quanto Basta."
Al ristorante Quanto Basta, che festeggia i 10 anni di attività, il meglio delle specialità capitoline, dai supplì alla gricia
Dieci anni appena compiuti, e sono Quanto Basta per rendere Fabio Fiore soddisfatto nel raccontare la sua storia in parte romana e in parte bolognese. L’avventura di questo cuoco laziale - ma di ostentata fede calcistica romanista - inizia tredici anni fa, quando Fabio arriva a Bologna all’inseguimento della sua compagna Diana che si trasferiva a Bologna per lavoro. Non aveva mai fatto il cuoco, Fabio: «Lo facevo a casa, in una famiglia dove c’è davvero una grande tradizione culinaria, e lì ho imparato a usare solo prodotti di alta qualità e a dosarli nel modo giusto: Quanto Basta». E questo diventerà il nome del piccolo ristorante un po’ nascosto in fondo a via del Pratello 103: il QB.
«All’inizio volevo fare tutto, tranne che la cucina laziale», racconta Fabio. Ma poi le cose non sono andate così: nonostante alcune incursioni di altre cucine regionali, con i supplì, la caponata, o il baccalà mantecato, il Quanto Basta con i suoi 24 coperti – che rendono indispensabile la prenotazione al numero 051 522100 - resta uno dei simboli della cucina romana a Bologna. La gricia e il cacio e pepe – a 10 euro - sono i piatti più richiesti. Con un euro in più si può assaggiare la sua carbonara, con la mezzamanica del pastificio di Carla Latini, il tuorlo d’uovo scaldato a 55° nel bollitore e il guanciale – non la pancetta! – croccante.
Ma il Quanto Basta è soprattutto il luogo giusto per assaggiare tutte le cosiddette ricette del “quinto quarto”, ovvero i tagli più poveri della macellazione: la trippa a 13 euro, con l’immancabile mentuccia, è indimenticabile. Per vincere le resistenze di certi palati Fabio ne ha inventata una declinazione in Qubetto, ovvero impanata e fritta: se si ha la fortuna di trovarlo in menù, vale la pena assaggiarlo, e provare anche il Qubetto di coda.
E la coda alla vaccinara, col pomodoro Setaro, servita a 14 euro è un altro must della cucina romana, oltre ai carciofi. I primi cominciano ad arrivare adesso, anche se la stagione vera a propria inizia tra circa un mese: alla Giudia vengono fritti una prima volta a 100 gradi e poi a 180 per renderli croccanti ma anche cotti all’interno nel modo giusto: cotti Quanto Basta."
Per Viaggiando Nel Gusto Volvo:
Per Gourmettoria:
Per Agrodolce.It: "Quanto Basta a Bologna è un ristorante elegante e dai prezzi popolari che propone una cucina romana autentica e ben preparata.
Fabio Fiore è romano e quando ha deciso di trasferirsi a Bologna non si è lasciato dissuadere da ragù e tortellini: ha invece pensato di aprire un ristorante di cucina romana, in un locale elegante e a prezzi popolari. cucina tipica romana nel centro di BolognaSuccede così che in via del Pratello, nel centro di Bologna, si mangiano alici fritte, supplì, amatriciana, gricia, cacio e pepe, carciofi alla giudia, coda alla vaccinara e altre bontà della Capitale. Da QB troverete pochi tavoli (a questo proposito è infatti raccomandata la prenotazione) e piccola cucina, poiché Fabio ha scelto di non usare il freezer e dunque di fare una cucina espressa: tutto è fatto al momento e in giornata. Non manca una buona carta dei vini che privilegia il Lazio ma non è orfana di etichette nazionali. L’atmosfera elegante ma al tempo stesso informale rende il locale adattissimo a una cenetta romantica, come a una piacevole uscita tra amici."
Fabio Fiore è romano e quando ha deciso di trasferirsi a Bologna non si è lasciato dissuadere da ragù e tortellini: ha invece pensato di aprire un ristorante di cucina romana, in un locale elegante e a prezzi popolari. cucina tipica romana nel centro di BolognaSuccede così che in via del Pratello, nel centro di Bologna, si mangiano alici fritte, supplì, amatriciana, gricia, cacio e pepe, carciofi alla giudia, coda alla vaccinara e altre bontà della Capitale. Da QB troverete pochi tavoli (a questo proposito è infatti raccomandata la prenotazione) e piccola cucina, poiché Fabio ha scelto di non usare il freezer e dunque di fare una cucina espressa: tutto è fatto al momento e in giornata. Non manca una buona carta dei vini che privilegia il Lazio ma non è orfana di etichette nazionali. L’atmosfera elegante ma al tempo stesso informale rende il locale adattissimo a una cenetta romantica, come a una piacevole uscita tra amici."
Per Cibovagare:
https://www.cibovagare.it/recensioni/cucina-romana-e-democratica-a-bologna-3321.html
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