Voto: 99
Numero di visite: 1
Ultima visita: 01/2023
Fascia di prezzo: 37-60
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Golosario, Espresso, Michelin, Gambero Rosso, Accademia Italiana Cucina, Alice, Touring, Identità Golose, 50TopItaly
-Santarcangelo di Romagna- (RN)
La prima new entry al Top della classifica del nuovo anno 2023. Sì, siamo appena al 12 gennaio 2023 ed ho già 11 nuovi locali più 2 già provati precedentemente nell'aggiornamento del mio database.
Una new entry di tutto rispetto, che da parecchio tempo cercavo di trovare l'occasione giusta per provarla, ed ecco che ieri sera finalmente sono riuscito ad andare a mangiare nel tempio della cucina romagnola, quella Sangiovesa fondata 40 anni fa anche dall'illustre concittadino Tonino Guerra, il grande poeta, artista a tutto tondo, pittore, sceneggiatore, che divenne famoso all'inizio degli anni 2000 al grande pubblico per la pubblicità di Unieuro con la frase storica: "Gianni, l'ottimismo è il profumo della vita!"
Un locale magico davvero, dove si possono ammirare opere d'arte, sale raffinate piene di ricordi e perfettamente restaurate del palazzo del '600 nel quale si possono anche visitare le grotte sotterranee, che si sviluppavano per chilometri nel sottosuolo Santarcangiolese.
Cucina di gran carattere, premiata da tutte le guide presenti sul territorio nazionale, con addirittura i 3 gamberi del Gambero Rosso 2023, dove la mia scelta è caduta sul tradizionale menù degustazione, offerto con l'ottimo Sangiovese della casa a 45 euro, prezzo assolutamente giusto ed onesto considerando la qualità e la quantità dei piatti provati.
La cucina diretta da Massimiliano Mussoni parte dalle materie prime della Tenuta Saiano, sui colli di Montebello. Piadina prodotta "in diretta", salumi e latticini, carni, paste fresche eccezionali come le tagliatelle e le lasagne verdi, animali da cortile, quinto quarto (ottima la trippa mischiata anche con lampredotto e sia bovina che suina), dolci tradizionali, grandi vini....insomma....uno spettacolo!
Eccezionale il servizio, poche volte ho riscontrato tanta competenza e conoscenza dei prodotti e della storia, bravissimi i giovani ragazzi che servono in sala!
Vale l' 11° posto nella mia personale classifica ed il voto massimo che assegno, 99 punti.
PS: Il Gambero Rosso conferma i 3 gamberi anche per il 2024
Aggiornamento 25/10/2024: Il Gambero Rosso conferma i 3 gamberi anche per il 2025
Per Osterie d'Italia 2024: "Entrare qui significa attraversare la tradizione romagnola di un tempo. La cucina diretta da Massimiliano Mussoni parte dalle materie prime prodotte nell'azienda di proprietà.
Nella splendida cornice di Santarcangelo di Romagna, un'osteria accogliente e curata che abita l'antico palazzo nobiliare settecentesco che fu del conte Nadiani, ristrutturato con rispetto della struttura originale che si articola in salette di continua scoperta, quasi un piccolo villaggio all'interno delle solide mura.
La tradizione è il filo conduttore: si parte dalle ricette di casa, dalla memoria gastronomica locale e da materie prime dei territorio autoprodotte nella Tenuta Saiano, come per la mirabile selezione dei salumi. Sono invece reperiti da produttori locali altre specialità come lo squacquerone con rucola e fichi caramellati. Con gesti sapienti le sfogline producono a vista la piadina e la pasta fresca, tra cui i ravioli alla borragine con crema di parmigiano reggiano (36 mesi) e aceto balsamico tradizionale di Modena (12 anni). Qui tutto racconta il territorio: dagli aperitivi, bitter, vermut e liquori prodotti nell'olfattorio di Tenuta Saiano, fino ai dolci, passando per una bella selezione di vini locali e nazionali anche importanti.
I PIATTI: Squacquerone servito con rucola e fichi caramellati, Selezione di salumi di Tenuta Saiano, Ravioli alla borragine con crema di Parmigiano Reggiano"
Per il Gambero Rosso 2024, 3 gamberi, rapporto qualità prezzo favorevole: "E' davvero impressionante come un locale di queste dimensioni possa avere un livello qualitativo così alto e rappresentare al tempo stesso un baluardo di tradizione, territorio e artigianalità. Ci deve essere di mezzo un segreto ben custodito. Invece non vi sono formule magiche strane per tenere tutto insieme. Serve intuito e progettazione, elementi che la famiglia Maggioli ha sempre tenuto nella massima considerazione. In primis dando un'identità di filiera grazie a Tenuta Saiano, l'azienda agricola di proprietà a Poggio Torriana che fornisce vino, carni di animali allevati allo stato semibrado usate anche per i salumi, gli ortaggi e la frutta (oltre che a custodire l'olfattorio di Baldo Baldinini, genio dei profumi e delle essenze). Poi allargando il numero dei fornitori a piccoli artigiani del territorio per coprire tutto quello che Saiano non produce o non ha in quantità sufficienti. Infine la dedizione di tutto il personale, dai solerti e simpatici camerieri sino ad arrivare alla figura di Massimiliano Mussoni, cuoco infaticabile che replica con grande competenza tutto il sapere gastronomico della Romagna. Il locale si compone di più sale tra cui da quella intima e suggestiva con i tavoli al cospetto di quattro opere del secentesco Guido Cagnacci a quella dell'artista riminese di street art Eron passando per la sala con le opere di Tonino Guerra, ideatore e suggeritore iniziale del progetto Sangiovesa. Altro tocco di fascino il tovagliato e le tende stampate dalla vicina Stamperia Marchi, bottega di tradizione secolare. Il menù è ben strutturato e propone i salumi fatti in casa accompagnati dalla piada calda appena fatta (e che accompagnerà tutto il pasto), la cotoletta di testina di maiale, le lasagne verdi o le tagliatelle al ragù, gli strozzapreti con ragù di salame, una pasta e fagioli da leccarsi i baffi. Secondi gagliardi e allettanti: oltre alla costata di scottona con sale di Cervia vi sono la trippa in umido, la pollastra alla cacciatora (in rosso), la parmigiana di melanzane e la salsiccia alla griglia. Ottima la selezione dei formaggi a latte crudo del Montefeltro. Si chiude con zuppa inglese, la torta allo Scquacquerone o i gelati maison. Se si vuole andare oltre i vini della casa, la cantina è ben fornita. Un conveniente menù degustazione con i classici del locale costa 45 euro".
Per 50TopItaly 2025, 38a posizione in classifica: "Tutto quello che si può sognare da una trattoria lo si trova a Santarcangelo di Romagna. La Sangiovesa è un luogo benedetto, un ambiente incantevole e ricco di storia, una cucina di alta qualità fondata sulla produzione di un’azienda agricola (Tenuta Saiano) di proprietà. Cenare qui è una vera esperienza del gusto e degli altri sensi, e il vero problema consiste nel contenere le scelte perché il menu è una costante tentazione: frittatine, salumi della tenuta con la piada preparata a vista e al momento, tagliatelle e lasagne ai massimi livelli come tutta la pasta fresca, carni da allevamento sano, dolci altrettanto genuini e autentici."
Per il Golosario 2024:
Per l'Espresso 2020: "Storie di Romagna, scandite da "liscio", piadina e tagliatelle. Così è in questa rustica osteria, quintessenza di territorio e tradizione, che da decenni racconta di paste all'uovo "della Minghina" (celebre sfoglina della letteratura locale), di animali da cortile alla cacciatora, di carni alla brace e di ciambelle con crema pasticcera. Servizio veloce ma cortese. Ristretta selezione di vini, perlopiù locali, e qualche birra."
Per il Touring: "Situato all'interno del settecentesco Palazzo Nadiani, dispone di sale dedicate alle grandi figure che hanno fatto la storia del paese, curate grazie alla fantasia di Tonino Guerra. Le materie prime utilizzate in cucina provengono principalmente dalla tenuta di proprietà. Tra le proposte: pasta e fagioli all’antica, tagliatelle al ragù, pollastra alla cacciatora e crema in scodella con ciambella di Romagna. All’entrata, le sfogline che preparano la piadina vi faranno sentire accolti nella vera Romagna".
Per il Gambero Rosso:
Per Identità Golose: " La Sangiovesa a Santarcangelo: che bel viaggio fra i sapori genuini dell’entroterra romagnolo!
Le mura settecentesche del palazzo Nadiani, i paesaggi di Tonino Guerra... L'osteria della famiglia Maggioli colpisce per la sua autenticità, regala così un'esperienza identitaria: ecco fumanti tagliatelle al ragù, golose trippe. E polli ruspanti.
All’inizio degli anni ’90, a Santarcangelo, nasce la Sangiovesa della famiglia Maggioli. Un’osteria che è stata, fin dalle sue origini, un luogo simbolico per Tonino Guerra - che a Santarcangelo è nato - e questo non è un particolare da lasciar fuori dal... “coperto”. Immaginate un film culto tra gli anni ’60 e ’80 e probabilmente la sceneggiatura sarà proprio di Guerra, ma qui basterà citare Amarcord, di Federico Fellini. In lingua romagnola "a m'arcord", significa "io mi ricordo” e il neologismo è entrato nell'immaginario collettivo come rievocazione in chiave nostalgica. Così, mangiare alla Sangiovesa, nel palazzo settecentesco dei Nadiani, equivale a immergersi nei valori, nei miti, nei sapori della Romagna dell’entroterra.
Tra i tavoli antichi e le sale, dedicate ai grandi personaggi di paese - Guerra, il conte Antonio Nadiani ma anche altri artisti e un papa - si respira l’incanto del luogo e il mistero di tanta eccellenza nata tra pochi metri quadri di terra. Sedersi a la Sangiovesa non significa soltanto mangiare dell’ottimo cibo, ma “fare un’esperienza di identità, un bagno di Romagna”, vivere una nostalgia che sa ritrovare le proprie radici immaginandosi nel ricordo del domani.
In cucina, visione e intraprendenza animano il lavoro di tutti i giorni. Il cuoco, Massimiliano Mussoni, propone un menu a base di ricette locali utilizzando materie prime del posto. Per la realizzazione dei piatti si ispira alle tradizioni, celebrando i classici della cultura gastronomica romagnola: la Trippa di scottona, la Piadina a scottadito - impastata e tirata al matterello ogni giorno dalle sfogline - le Tagliatelle al ragù, la Scaloppa alla conte Nadiani con aceto dolce e scalogno... Diventano tutti insieme la bandiera di un popolo.
Rapisce poi l’attenzione il banco dei dolci, preparati freschi ogni giorno dalla ViaSaffi32, il laboratorio di pasticceria e lievitati di Andrea Marconi. La Crema in scodella, la Ciambella tradizionale, la Pera cotta al Sangiovese rappresentano gli antichi rituali del luogo e sono espressione della cultura popolare romagnola.
Le materie prime provengono dai presidi Slow Food e dalla vicina Tenuta Saiano, un’oasi naturalistica tra le colline della Valmarecchia, che garantisce alla Sangiovesa una filiera agricola stagionale. La Tenuta, di proprietà della famiglia, rifornisce l'osteria di carni, salumi, uova, olio, miele, e di buon vino biologico che è frutto della coltivazione di uve Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon. Negli anni il cascinale si è evoluto in struttura ricettiva elegante, con quattro camere affacciate sul paesaggio collinare. Dalle sei del pomeriggio, gli ospiti del resort hanno la possibilità di godersi il tramonto degustando gli aperitivi e la piccola cucina di Bucolica, una realtà campagnola che anima il giardino della Tenuta.
Al mattino, una ricca colazione nel salone con camino, o, nelle stagioni calde, sotto il pergolato esterno circondati dai fiori è la formula di inizio di una giornata paradisiaca. Parafrasando una poesia di Guerra, qui si sta “zitti come le montagne sotto la neve”, godendo sia del silenzio del luogo, sia delle note dei sapori."
Le mura settecentesche del palazzo Nadiani, i paesaggi di Tonino Guerra... L'osteria della famiglia Maggioli colpisce per la sua autenticità, regala così un'esperienza identitaria: ecco fumanti tagliatelle al ragù, golose trippe. E polli ruspanti.
All’inizio degli anni ’90, a Santarcangelo, nasce la Sangiovesa della famiglia Maggioli. Un’osteria che è stata, fin dalle sue origini, un luogo simbolico per Tonino Guerra - che a Santarcangelo è nato - e questo non è un particolare da lasciar fuori dal... “coperto”. Immaginate un film culto tra gli anni ’60 e ’80 e probabilmente la sceneggiatura sarà proprio di Guerra, ma qui basterà citare Amarcord, di Federico Fellini. In lingua romagnola "a m'arcord", significa "io mi ricordo” e il neologismo è entrato nell'immaginario collettivo come rievocazione in chiave nostalgica. Così, mangiare alla Sangiovesa, nel palazzo settecentesco dei Nadiani, equivale a immergersi nei valori, nei miti, nei sapori della Romagna dell’entroterra.
Tra i tavoli antichi e le sale, dedicate ai grandi personaggi di paese - Guerra, il conte Antonio Nadiani ma anche altri artisti e un papa - si respira l’incanto del luogo e il mistero di tanta eccellenza nata tra pochi metri quadri di terra. Sedersi a la Sangiovesa non significa soltanto mangiare dell’ottimo cibo, ma “fare un’esperienza di identità, un bagno di Romagna”, vivere una nostalgia che sa ritrovare le proprie radici immaginandosi nel ricordo del domani.
In cucina, visione e intraprendenza animano il lavoro di tutti i giorni. Il cuoco, Massimiliano Mussoni, propone un menu a base di ricette locali utilizzando materie prime del posto. Per la realizzazione dei piatti si ispira alle tradizioni, celebrando i classici della cultura gastronomica romagnola: la Trippa di scottona, la Piadina a scottadito - impastata e tirata al matterello ogni giorno dalle sfogline - le Tagliatelle al ragù, la Scaloppa alla conte Nadiani con aceto dolce e scalogno... Diventano tutti insieme la bandiera di un popolo.
Rapisce poi l’attenzione il banco dei dolci, preparati freschi ogni giorno dalla ViaSaffi32, il laboratorio di pasticceria e lievitati di Andrea Marconi. La Crema in scodella, la Ciambella tradizionale, la Pera cotta al Sangiovese rappresentano gli antichi rituali del luogo e sono espressione della cultura popolare romagnola.
Le materie prime provengono dai presidi Slow Food e dalla vicina Tenuta Saiano, un’oasi naturalistica tra le colline della Valmarecchia, che garantisce alla Sangiovesa una filiera agricola stagionale. La Tenuta, di proprietà della famiglia, rifornisce l'osteria di carni, salumi, uova, olio, miele, e di buon vino biologico che è frutto della coltivazione di uve Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon. Negli anni il cascinale si è evoluto in struttura ricettiva elegante, con quattro camere affacciate sul paesaggio collinare. Dalle sei del pomeriggio, gli ospiti del resort hanno la possibilità di godersi il tramonto degustando gli aperitivi e la piccola cucina di Bucolica, una realtà campagnola che anima il giardino della Tenuta.
Al mattino, una ricca colazione nel salone con camino, o, nelle stagioni calde, sotto il pergolato esterno circondati dai fiori è la formula di inizio di una giornata paradisiaca. Parafrasando una poesia di Guerra, qui si sta “zitti come le montagne sotto la neve”, godendo sia del silenzio del luogo, sia delle note dei sapori."
Per Alice: "All'interno di Palazzo Nadiani, antica dimora signorile, un viaggio nella terra, nella storia e nei sapori della Romagna. Tra volte in mattoni a vista e possenti colonne, un viaggio sul filo dei secoli e delle generazioni, che si dipana poco per volta e conduce dalla bottega delle robe e delle bontà alle sette stufe di Tonino Guerra, dagli editti storici che decorano i muri delle sale alle grotte di tufo e alle cantine. E poco importa se siederete ai tavoli dell'Osteria (sui 35-40 euro) o a quelli del Ristorante (45-50 euro): i sapori e i profumi saranno sempre veri, genuini e legati ai cicli stagionali. Tra le delizie salumi nostrani, piadine, frittatine vegetali assortite, tagliatelle della Minghina (con verdure fresche di stagione e pomodoro, davvero ottime), coniglio in porchetta con erbette aromatiche novelle, filetto di manzo alla griglia con scaglie di formaggio di fossa di Sogliano asparagi freschi e salsa al Sangiovese (primavera), intercostata di scottona di razza romagnola al sale di Cervia. Paste rigorosamente fatte in casa, carni romagnole, formaggi tipici e una buona selezione di etichette (150) solo regionali. Menù vegetariano e per gruppi. Ha una depandance sul mare di Rimini (la Sangiovesa al mare)."
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