https://www.ristorantecardellino.it/
Voto: 80
Numero di visite: 1
Ultima visita: 05/2013
Fascia di prezzo: 30-43
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Alice, Touring
-Bassano del Grappa- (VI)
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Voto: 80
Numero di visite: 1
Ultima visita: 12/2006
Fascia di prezzo: 34-42
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Alice, Touring
-Alessandria- (AL)
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Voto: 80
Numero di visite: 1
Ultima visita: 03/2010
Fascia di prezzo: 25-33
Guide e recensioni: Golosario, Alice, AIS
-Noceto- (PR)
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Voto: 80
Numero di visite: 1
Ultima visita: 01/2003
Fascia di prezzo: 31-38
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Espresso
-Pisa- (PI)
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Voto: 80
Numero di visite: 1
Ultima visita: 04/2006
Fascia di prezzo: 40-50
Guide e recensioni: Osterie d'Italia
-Gaeta- (LT)
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Questa volta, per chiudere i post dedicati ai locali con 80 punti, ne inserisco addirittura 5 nello stesso post, provati nel corso di questi anni in una sola occasione ma che sicuramente sono rimasti aperti perchè la qualità che vi avevo riscontrato è ancora oggi valida.
Tutti locali dove non mi ero strappato i capelli di gioia, ma dove avevo riscontrato buoni piatti, pietanze legate al territorio e alla stagionalità, con una cucina della tradizione sempre rispettata al meglio.
Inizio dalla descrizione del Cardellino a Bassano del Grappa. Il primo ristorante che provai nella città veneta famosa per il suo storico ponte degli Alpini fu appunto questa osteria, al tempo recensita da Slow Food sulla guida Osterie d'Italia, ed anche se la mia visita risale a 12 anni fa, solo due settimane fa, impegnato per lavoro a Bassano, mi hanno riferito che al Cardellino si mangia ancora molto bene, quindi non sarebbe male in una prossima occasione riprovare questo locale.
Piatti della tradizione, baccalà alla vicentina, asparagi bianchi di Bassano, il tutto in un locale simpatico e dal servizio cortese.
Per Osterie d'Italia 2017:
Quindi proseguo con il secondo locale nel post, la Trattoria Cappelverde ad Alessandria. Provata sempre in occasione lavorativa nel dicembre del 2006, questo locale si faceva apprezzare per la semplicità della cucina e per piatti buoni, non strepitosi, ma sicuramente ben realizzati.
Per Osterie d'Italia 2006: "Cappelverde è uno di quei locali che ognuno vorrebbe avere sotto casa: l'accoglienza è cordiale, la cucina casalinga e senza fronzoli, e il conto adeguato. L'ideale per quelle volte in cui non si ha voglia di armeggiare con pentole e padelle e si desidera pranzare senza spendere cifre elevate. È possibile, infatti, gustare un pasto completo di antipasti, primo e secondo a soli 18 euro seguendo il menù del giorno, ma anche alla carta la cifra rimane contenuta. Quello che avrete qui sono piatti semplici, territoriali e ben cucinati come le acciughe al verde, le verdure ripiene o la carne cruda battuta a coltello. Nella scelta dei primi predominano le paste fatte in casa, anche ripiene: trenette al pesto con fagiolini e patate, spaghetti alla chitarra con taggiasche e capperi, gnocchetti di ricotta o agnolotti al brasato, un classico alessandrino. L'influsso della vicina Liguria e le origini del cuoco fanno ovviamente sì che anche le preparazioni della cucina ne risentano, e lo stesso vale per i secondi piatti. Largo, allora, all'aromatico coniglio alla ligure, al sapido stoccafisso e ai totani ripieni; dall'altra, però, ecco i tradizionali piemontesi come il fritto misto e la carne in carpione. Infine un assaggio di formaggi acquistati da produttori locali poco conosciuti o i dolci della casa, come la torta di mele, la panna cotta, il semifreddo e il bonet. La scelta dei vini è per lo più incentrata sulle realtà della provincia, con qualche sconfinamento regionale e nazionale."
Per Alice 2011: "In due salette vengono proposti piatti tradizionali piemontesi e sapori liguri, soprattutto di terra: coniglio alla ligure, brasato, stinco al Gavi e stoccafisso. La cantina offre, accanto al vino della casa, una piccola selezione di etichette nazionali."
Alcune immagini dal web:
Terzo locale è Lo Scoiattolo, sito in frazione Costa Mezzana di Noceto, Parma. Una bella trattoria, così la ricordo ancora oggi, dove tornerei volentieri per gustarmi i tortelli parmensi, gli anolini in brodo, la trippa alla parmigiana e tante altre tipicità della zona. Ci ero stato per motivi di lavoro in una serata nel marzo del 2010.
Oggi è recensita dal Golosario di Massobrio e Gatti.
Per il Golosario:
Per il Golosario 2025:
Per Alice 2009: "In questa frazione di Noceto, all'inizio della collina, nasceva, nel XIV secolo, Biagio Pelacani, astronomo-matematico-filosofo e medico illustre, docente alle Unversità di Pavia, Padova, Bologna e Firenze. Oggi, a illustrare Costamezzana, resta Oliviero Rocca che, con la famiglia, gestisce una vecchia trattoria-ristorante ricavata in una casa di campagna, sede fino a non molti anni fa del peso pubblico. E' arredata con stile, molto piacevole e rilassante, con bel pergolato. Naturalmente si mangia più che bene e in modo assolutamente tradizionale. Una curiosità: ogni anno a fine marzo-inizio aprile vi si svolge una sfida del salame, in cui vari produttori portano per l'assaggio i loro salumi, giudicati da una giuria. Chi viene in quei giorni prenotando ha a disposizione un assortimento straordinario per turare le proprie arterie."
Per l'AIS 1998:
Alcune immagini dal web:
Quarto locale è l'Osteria La Mescita di Pisa, dove venni a cena nel gennaio del 2003, in Piazza delle Vettovaglie, un luogo iconico e caratteristico della città toscana, ritrovo della movida universitaria.
Ricordo che mangiai bene, ma non ricordo più quali piatti.
Per Osterie d'Italia 2001:
Alcune immagini dal web:
Finalmente chiudo il post con l'unico locale provato con Alessandra, il Mediterraneo a Gaeta. Ci venimmo in occasione di una vacanza per il ponte del 25 aprile nel 2006 e gustammo una buona cucina di mare, in un bell'ambiente caratteristico in un'antica palazzina nel centro storico.
Per Osterie d'Italia 2006: "Dopo una giornata sulle splendide spiagge di Gaeta, vale la pena fare una passeggiata serale nel borgo medievale fino al porto di Punta Stendardo, là dove troverete l'osteria ospitata nel vecchio magazzino che serviva al ricovero delle reti dei pescatori e alla lavorazione delle alici sottosale. La cucina è legata alle tradizioni gaetane, con il pescato del giorno a recitare il ruolo di protagonista in un menù in continua rotazione. Affidatevi a Roberto Nocca, che da buon padrone di casa saprà raccontarvi e consigliarvi i tanti stuzzichini preparati in cucina da Ruggero. Fra tutti, non potete perdervi la tiella di Gaeta nelle sue molteplici varianti che vanno dal baccalà alle alici, dai polpi agli sconcigli, dalle cipolle alle verdure. A seguire, meritano un assaggio i cannelloni di pesce (segnaliamo la delicata sfoglia di pasta fresca fatta in casa) e gli spaghetti con polpettine di alici fritte, ma non sono da meno le linguine al profumo di limone e calamaretti, le conchiglie con seppioline, cozze e fagioli cannellini o i rigatoni al pesto di ruchetta e cozze con pomodori. Poi, largo a grigliate di pesci e crostacei del golfo, oppure il baccalà con scarola, olive nere, uva passa e pinoli, il pesce sciabola alla marinara e ancora la coda di rospo arrosto con salsa agrodolce. La carta dei vini si è ulteriormente ampliata e conta ora un centinaio di etichette nazionali. In quanto al prezzo, nella fascia più alta fra le osterie segnalate sulla nostra guida, il pesce fresco impone dazi salati, ma crediamo che in questo caso - complice anche il bel panorama del golfo che farà da quinta scenica alla vostra cena - non rimpiangerete la spesa."
Alcune immagini della nostra vacanza dell'aprile 2006 - Gaeta:
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