Voto: 94
Numero di visite: 1
Ultima visita: 07/2023
Fascia di prezzo: 37-37
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Gambero Rosso, Golosario, Espresso, Accademia Italiana Cucina, Alice, Touring, Corriere, Repubblica
-Marmora- (CN)
Oggi siamo stati, nel nostro domenicale giro in moto (questa volta da soli io e Alessandra), in Val Maira per provare la Locanda Occitana Lou Pitavin a Marmora, splendido paesino a 1300 metri di quota. Per me e Ale la più bella location mai trovata per un ristorante, in assoluto la numero 1.
S-P-E-T-T-A-C-O-L-A-R-E
La cucina buona, davvero direi molto buona, ma per i miei canoni forse mi aspettavo qualcosa di più, ma sono comunque rimasto assolutamente soddisfatto di tutti i piatti proposti (anche se alcuni non erano proprio nelle mie corde, ma lo sapete, io non sono un grande amante delle cucine di montagna per i miei problemi con i formaggi).
Per Alessandra, al contrario, giudizio entusiasta anche della proposta culinaria.
Abbiamo assaggiato, nel menù fisso a 37 euro: cracker di grano saraceno con salame cotto come entrée, poi a seguire trota del Maira in carpione con peperoni e verdure caramellati e insalata verde (buona, molto delicato il carpione, assolutamente non invadente), quindi una crespella di farina di riso nero con ripieno di crema di porri, porro croccante e fonduta di nostrale (anche questo un buon piatto, non mi sono tirato indietro sulla fonduta nemmeno io, che normalmente, come sapete, non mangio formaggio); come primo piatto per me gnocchi (ravioles) all'ortica con sugo di salvia e per Ale polenta di Pignoletto concia con formaggi delle valli cuneesi (i ravioli mi sono piaciuti moltissimo, la polenta è piaciuta ad Ale). Per secondo per me uno straordinario cinghiale con le prugne con contorno di carote (forse il piatto migliore) e per Ale noix di vitello fredda con erbe spontanee (piatto che ho assaggiato e mi ha convinto meno).
Strepitosi i dolci, sicuramente il top del pasto: semifreddo al lampone (straordinario!), bunet e torta al cioccolato, con lamponi, ribes e frutti di bosco caramellati.
Ottima la scelta sul vino, un Barbera d'Alba dei Fratelli Revello (che proprio oggi erano a pranzo nel locale) e per concludere una genzianella.
Un applauso al servizio, bravo davvero Marco, padrone di casa competente e gentile, e brave tutte le ragazze che si muovevano con rapidità in una giornata dal "tutto esaurito".
News ottobre 2023: Chiocciola Osterie d'Italia 2024
Aggiornamento 14/10/2024: Chiocciola 2025!
Per Osterie d'Italia 2024:
Per il Gambero Rosso 2024, 1 Gambero, rapporto qualità prezzo medio: "Una baita a quota 1300m immersa nel verde, con camere per dormire e percorso benessere all'aperto. E una cucina che, come i titolari del Pitavin (nome in dialetto di un piccolo uccello) è in perfetta sintonia con la natura circostante, le sue stagioni e i suoi prodotti. I piatti, curati, sono ispirati dalla tradizione e realizzati con materie prime, preferibilmente bio, reperite tra piccoli produttori della zona, ma anche prese in proprio, come le erbe spontanee. Formaggi e dolci da provare. Bella carta dei vini; birre artigianali. Sabato e domenica si apre anche a pranzo ma solo con menù fisso"
Per l'Espresso 2021: "La nuova montagna, che ha lasciato skilift e piste per trekking e sci alpino, è qui, in questa locanda della Val Maira. Belle camere, rustico-eleganti, come la sala del ristorante. Il pane, ottimo, fatto in casa, introduce a piatti che hanno la cucina occitana e i prodotti locali come stella polare: "ravioles" (gli gnocchi tipici della Val Varaita), tajarin di castagne, cervo ai mirtilli, creme brulée. La scelta dei vini è sorprendente, il servizio premuroso."
Piatti tipici:
Uovo morbido, Castelmagno, zucchine e segale croccante
Ravioles con burro e crema di latte
Polenta di pignulet cumudà con i formaggi di montagna
Mousse di nocciola
Semifreddo zabaione
Crema cotta alle mele
Piatto da non perdere:
Cervo ai mirtilli"
Per Alice: "Siamo nell'Alta Val Maira, Occitania piemontese, in un paesaggio d'incanto. In una vecchia, affascinante casa di famiglia, con volte in pietra e atmosfera d'altri tempi e la possibilità, col bel tempo, di sedersi fuori e godersi il panorama. La cucina è di ottima fattura, fedelissima alla tradizione occitana: ravioles, coniglio al ginepro, semifreddo al miele. Bel carrello di formaggi. Menù Occitano a 37 euro, vini esclusi. Ci sono anche alcune camere per la mezza pensione. Da maggio a settembre è sempre aperto, da gennaio a maggio solo nei weekend"
Chiusura: novembre-marzo (tranne Natale)"
Un esempio è il locale che consigliamo oggi, Lou Pitavin (è il nome in lingua locale, di un piccolo uccello) a Marmora in alta valle Maira. Locanda occitana (siamo nel pieno dell’area della lingua d’oc) con qualche bella camera, tutta legno di pino cembro e tessuti artigianali. E soprattutto, quello che più ha coinvolto la mia signora e me nella recente visita, un piacevole, rustico ristorante. Dove Valeria cucina i prodotti della valle: «Scegliamo la frutta e la verdura di Marmora, San Damiano e Dronero, la carne a Caraglio, i formaggi su e giù per la valle, le farine al Mulino della Riviera e così per tutte le materie prime. E per i prodotti che devono, necessariamente, essere importati ci rivolgiamo al circuito del commercio equo e solidale» recita il loro sito. Quei prodotti poi li trasforma in piatti legati alle tradizioni locali: dalle acciughe al verde e al rosso per onorare gli acciugai della val Maira che era luogo di passaggio tra il mare e la pianura Padana, alle ‘ravioles’ (gnocchi locali) con burro e panna o conditi con un pesto d’erbe, fino a un gustoso spezzatino di cinghiale con le prugne, ma anche a piatti più tecnici come la tarte Tatin di peperoni caramellati alla bufala di Caraglio. Molto interessante la scelta di formaggi e la cantina, curata da Marco, ha bottiglie non solo piemontesi e prezzi davvero convenienti come il cibo: menu a 35 euro, alla carta sui 40."
Le foto della splendida giornata in Val Maira alla Locanda Occitana Lou Pitavin:
Alcune foto del Colle di Sampeyre, fatto oggi in moto nel dopopranzo con un po' di fatica:
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