Voto: 81
Numero di visite: 4
Ultima visita: 12/2019
Fascia di prezzo: 30-43
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Golosario, Mangiarozzo, Alice
-Noale- (VE)
E' stato per anni il mio punto di riferimento gastronomico a Noale, poi un periodo di chiusura e quindi la riapertura con una nuova gestione alcuni anni fa, che non ha stravolto nè la cucina nè la qualità dei piatti, rimanendo legati alla tradizione veneziana di pesce.
Un locale che mi è sempre piaciuto, dove negli ultimi vent'anni ci sono venuto ben 4 volte, da solo o in compagnia, ed ho sempre apprezzato gli ottimi primi e le croccanti fritture, le schie con polenta e i calamari ripieni, il baccalà mantecato.
Adesso manco da quasi 4 anni, ma dovrò riprovarlo alla prima occasione...
Per Alice 2011: "In una vecchia stalla ristrutturata nell'antica signoria dei Tempesta si nasconde questa osteria con travoni a vista e colonne in pietra. Buona cucina veneta tradizionale: risotto gamberi e zucca, spaghetti ai caparozzoli (con vongole veraci), calamari ripieni."
Per il Mangiarozzo 2017: "Qui si declina la storia con la territorialità, la stagionalità, la ricerca gastronomica. Il tempo è rappresentato da ciò che resta della Rocca dei Tempesta risalente al XII secolo, tuttora delimitata dal fossato in cui scorrevano le acque del Marzenego che la rendevano inespugnabile, e che non potete evitare di ammirare. Dà un senso a questo viaggio. Il resto è rappresentato da un'osteria che è condotta con passione e con una gastrosofia che declina territorio e creatività misurata e che ha reso il ristorante certificato Locale Storico dalla Regione Veneto e Bottega della Tradizione dal Comune di Noale. Lo chef patron Alberto Mezzacapo è validamente coadiuvato dalla moglie Antonella Antonelli che si occupa del servizio in sala. Il menù varia con le stagioni e predilige pesce di laguna e ricette tradizionali di Venezia. Specialità indiscusse sono le moeche fritte, le schie lesse con polentina calda, le saor di salmone allo zafferano, le cappelunghe e i canestrelli ai ferri, le sarde fritte con i pomodorini al basilico, le seppie in nero, la frittura di pesce, i calamari ripieni e l'onnipresente baccalà mantecato. Ai curiosi diamo un'indicazione dei piatti presenti a maggio (il menù è stagionale e quindi variabilissimo): tagliere di affettati misti, piatto di sottoli misti fatti in casa, mortadella ai ferri con piadina, bruschetta al formaggio o con acciuga, polenta e formaggio, pescespada con crostino, cozze in rosso con peperoncino. Tra i primi tagliolini, gnocchi, spaghetti con cozze o con seppie al nero, bigoli mori in salsa; seguono le seppie in nero con polenta, i calamari ripieni o i gamberoni ai ferri, il bisato all'alloro, la tagliata di manzo, il filetto di branzino ai ferri. Tra i dolci (tutti fatti in casa) biscottini al burro, tiramisù, torta di ricotta, granite di fragole fresche o al caffè espresso, salame di cioccolato, semifreddo al pistacchio e al caffè. Nella carta dei vini 25 etichette locali"
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