Voto: 82
Numero di visite: 1
Ultima visita: 06/2021
Fascia di prezzo: 35-43
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Golosario, Gambero Rosso, Mangiarozzo, Accademia Italiana Cucina, Alice, Touring
-Masera- (VB)
Che dire del Divin Porcello? Buona cucina della Val d'Ossola, ci siamo venuti in compagnia della coppia di amici Sandra e Rudy in una domenica di giugno 2021 in moto, e ci siamo trovati bene.
Forse un po' meno per Sandra, che non mangiando carne si è trovata come un "pesce fuor d'acqua", ma per gli altri 3 commensali, io, Ale e Rudy, il pranzo è stato gradevole e dignitoso.
Forse, visto i commenti e le recensioni entusiastiche di quasi tutte le guide culinarie, mi sarei aspettato qualcosa di più.
Da riprovare.
Per Osterie d'Italia 2024:
https://www.ilgolosario.it/it/masera-divin-porcello
Per il Touring: "Due sale di tono rustico, con travi in legno e pareti in pietra a vista; cucina semplice ma gustosa del territorio: salumi di produzione propria, pasta fatta in casa (da non perdere gli gnocchi all'ossolana), "laugera" (filetto cotto su pietra ollare, posta sul tavolo dei commensali); oltre ai salumi di produzione propria, bella scelta di dolci fatti in casa e di formaggi di produzione locale, ampia lista di vini comprensiva di etichette locali, ma anche australiane e cilene. Possibile il pernottamento in tre camere
Chiusura: periodo in gennaio lunedì"
Per l' Accademia Italiana: "Dai precedenti della lavorazione delle carni e dei salumi è originata la osteria in un borgo antico, ora ampliata rinnovata e qualificata come ristorante, e molto apprezzata anche nelle sue cantine che sono vere sale di enoteca (il titolare è membro AIS). La cucina, dopo le presentazioni di salumi e le cotture su pietra delle carni, si impegna a realizzare ricette del passato locale remoto, come pasta e bajan rustii, o prossimo, come gli gnocchi all'ossolana; e fa sentire vicini sia gli ingredienti provenienti dai boschi e frutteti - a monte della frazione - che quelli dei caseifici dell'Ossola.
Piatti tipici:
pasta e bajan rustii
risotto al blu di Formazza
gnocchi all'ossolana
filetto del divin alle mele e Porto con bocconcini di polenta spadellati al burro nostrano
sella di capriolo alle castagne e cervo al prunent
tortino di mais al Bettelmatt e miele di castagno,
semifreddo al prunent
Piatto da non perdere:
Lausciera del Divin Porcello, un piatto composto da una pietra ollare calda sulla quale cuocere - direttamente al tavolo - filetto, lonza di maiale ed altri tagli."
Per il Gambero Rosso 2020: "Un solido indirizzo dove godere di un ambiente caratteristico con il camino, le travi a vista e le pareti in pietra naturale. Una volta qui è impossibile non cominciare con i deliziosi salumi di produzione propria tra cui bresaola di cervo, la mortadella ossolana e la mocetta di capra. Si prosegue con piatti tipici di questa zona come saraceni ai funghi porcini, tortelloni crema ortica, costatine di cervo al Prunent, filetto di maiale alle nocciole, mentre il dolce finale è affidato alla sfogliatina alle pere con crema pasticcera e all'immancabile salame al cioccolato. La carta dei vini valorizza le referenze locali. Il servizio è cordiale e c'è possibilità di pernottamento."
Chiusura: periodo in gennaio lunedì"
Piatti tipici:
pasta e bajan rustii
risotto al blu di Formazza
gnocchi all'ossolana
filetto del divin alle mele e Porto con bocconcini di polenta spadellati al burro nostrano
sella di capriolo alle castagne e cervo al prunent
tortino di mais al Bettelmatt e miele di castagno,
semifreddo al prunent
Piatto da non perdere:
Lausciera del Divin Porcello, un piatto composto da una pietra ollare calda sulla quale cuocere - direttamente al tavolo - filetto, lonza di maiale ed altri tagli."
Per Alice: "Questo è il regno della mortadella della Val d'Ossola (Presidio Slow Food). La famiglia di Massimo Sartoretti, responsabile del Presidio, la prepara da generazioni. Il salume è fatto con carni crude di maiale cui viene aggiunta una piccola percentuale (dal 5 al 10%) di fegato e, in certi casi, un po' di vino tiepiedo. Se stagionata si mangia cruda e affettata; quando è fresca la si può gustare o lessata con patate o al forno con polenta. Il Divin Porcello è un ristorante accogliente, ricavato in una vecchia casa tipica ossolana, con alcuni tavoli all'aperto. L'ambiente è rustico è confortevole, con pietra, travi in legno, camino acceso in inverno e una bella vetrata. In tavola prodotti tipici della zona, salumi di produzione propria, tome, funghi, carni; da provare la caratteristica lausciera. Buoni i dolci, tutti caserecci. Si spendono 35-40 euro; menù degustazione con vino sfuso a prezzo interessante.
Per il Mangiarozzo: "Nel cuore della Val d'Ossola, in questa caratteristica cittadina piemontese, spunta una locanda quasi fiabesca a vederla da fuori, ma così calda ed accogliente all'interno che vi sembrerà di essere a casa vostra. L'ambiente è rustico-chic con travi in legno al soffitto, muri in pietra a vista, sedie e panche in legno. Il Divin Porcello altro non è che il sogno realizzato di due grandi amici: Massimo Sartoretti, il titolare, e Gianfranco Tonossi, lo chef. La proposta gastronomica è tradizionale e fedele al territorio (molti ingredienti sono reperiti a chilometro zero) ed è racchiusa nel menù degustazione a 40 euro bevande incluse. Le specialità della casa annoverano gli antipasti di produzione propria come gli squisiti salumi, gli gnocchi all'Ossolana, i funghi e la laugera del Divin Porcello, ossia una pietra verde che veniva estratta nella bassa Val Bognanco e Antrona su cui viene cotta la carne. Questa pietra, prima della cottura inaugurale, va unta per non meno di ventiquattro ore con olio d'oliva e asciugata con carta assorbente, poggiata sul fornello domestico, sul barbecue e sotto una fiamma viva, e una volta portata a temperatura si mantiene calda come nessun altro materiale; inoltre è molto usata per la cottura perchè dietetica, dato che non necessita di aggiunta di condimento. Ma ritorniamo ai piatti che Gianfranco manda in tavola: a cominciare dai salumi locali e formaggi degli alpeggi, continuando con le paste fatte in casa, i risotti al Prunent (un tipico vino ossolano) e le zuppe di cipolle o ai cereali, fino ad arrivare ai tantissimi secondi, citiamo la trippa, il filetto al betttelmatt del Kastel e maialino da latte al forno, il petto d'anatra, il coniglio alle castagne e l'agnello nostrano scottadito. Dulcis in fundo la sfoglia di mele caramellate e la torta di pane latte, un dolce "povero" che veniva preparato una volta durante i giorni di festa. Per i vini l'attenzione è scrupolosa, l'offerta vede protagoniste più di 1000 etichette che potrete consultare sul vostro tablet o sul vostro smartphone tramite un'applicazione creata ad hoc. Recentemente è stata ristrutturata la cucina a induzione, sono stati ricavati una nuova saletta per 15 persone, una nuova cantina con tanto di enoteca, uno spazio per la vendita dei prodotti tipici dove organizzare degustazioni e aperitivi. Inoltre per chi volesse prolungare il soggiorno in questo angolo di Piemonte, Massimo ha predisposto anche 3 camere in stile tipico per il pernottamento"
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