Voto: 83
Numero di visite: 1
Ultima visita: 06/2023
Fascia di prezzo: 13-36
Guide e recensioni: Golosario, Espresso, Gambero Rosso, 50TopPizza, Luciano Pignataro, Identità Golose, Dissapore, Corriere, ReporterGourmet, LaCucina Italiana
-Venezia - Chirignano Zelarino - (VE)
L'altra sera ho provato una delle migliori pizzerie d'Italia, quel Grigoris che da anni sta riscuotendo un successo planetario a Mestre, più precisamente a Chirignano Zelarino, condotta con mano abile da Lello Ravagnin e da sua moglie Pina Toscani. Cosa ci si può aspettare da un grande campione di sport che, dopo 25 anni di onorata carriera pallavolistica ai massimi livelli della Serie A, si butta anima e core nella sua passione più grande, quella dell'arte bianca?
Il TOP! E qui, signori, troverete davvero il TOP! Per me, quindi, Grigoris sale nelle prime posizioni delle pizzerie provate nella mia vita, forse non al primo posto ma sicuramente ad altissimi livelli. Eccellenti anche i supplì al cacio e pepe e il guanciale affumicato con focaccia, ma la pizza rimane davvero di livello straordinario: leggera, quasi impalpabile nell'impasto, ottima farcitura, cottura perfetta. Insomma: bravi!
Per apprendere al meglio l'arte della panificazione ho saputo che si sono avvalsi dei consigli e dei suggerimenti di Carol Choi, che dal Rantan della "mia" Valchiusella si è recata a Mestre per insegnare a Pina e Lello i segreti degli impasti. L'esperienza di Carol al Mirabelle ed al Bæst di Christian Puglisi a Copenaghen l'ha resa oramai una tra le maggiori esperte mondiali. Devo assolutamente trovare il tempo di andare a trovare lei e Francesco Scarrone appena possibile a Trausella.
Piatti imperdibili: focaccia con tzatziki; pizza con burrata pugliese, Mora Romagnola e emulsione di olio di senape; pizza Pino Spanu; pizza carbonara; pizza patate e guanciale; pizze di mare. Torta delle rose con crema al doppio fiordilatte; cheesecake della Pina Toscani"
Per l'Espresso 2021, 3 spicchi: "Il locale è colorato e accogliente e i ragazzi hanno come riferimento "Lello" Ruggero Ravagnan (per 25 anni pallavolista in serie A), che dedica gran lavoro innanzitutto agli impasti, solo con farina macinata a pietra e lievito madre. Leggera, digeribile e gustosa, è la classica "italiana al piatto", farcita con materie prime di altissima qualità che vengono un po' da tutta Italia. La ricca carta è semplicemente divisa tra pizze "di terra" e "di mare". I dolci, da non perdere, sono delicate creazioni di Pina, moglie di Lello, pasticciera allieva di Corrado Assenza. Tra le novità del 2020 il nuovo laboratorio e la "bakery", dinamica e contemporanea, vocata al pane, ai dolci e, naturalmente, alla pizza, anche da asporto."
Per Luciano Pignataro:
https://www.lucianopignataro.it/a/venezia-grigoris-mestre-la-pizza-conta-quanto-la-pizzeria/136153/
Lo promisi, a Lello Ravagnan, e l’ho fatto (con calma, mi ci è voluto del tempo) sul serio: ecco il racconto della mia visita, in primavera, nella pizzeria Grigoris di Venezia.
Lello Ravagnan
Lello Ravagnan l’ho conosciuto a Torino, quasi tre anni fa: era tra i pizzaioli che animarono la fucina di pizza e pane del Salone del Gusto 2014 e di lui mi colpì il sogno di aprire una pizzeria sull’isola di Patmos, in Grecia; il sogno (la pizzeria) si è poi concretamente realizzato a Venezia.
Arrivo di sabato sera, con due miei amici, avevamo regolarmente (ed in anonimato, non avevo avvertito il titolare) prenotato: la pizzeria è molto affollata, tanta gente che attende di accomodarsi (il che avviene con apprezzabile celerità), Lello mi riconosce subito.
Il personale di sala è affaccendato ma gentile: il locale ha oltre 150 coperti e lavora, di sabato, su due turni (come, cortesemente, viene precisato all’atto della prenotazione).
L’esterno del locale è molto curato, elegantemente impreziosito da una raffinata illuminazione che fa pensare più ad un ristorante stellato che ad una pizzeria; gradevole, moderno, l’arredo interno ed è oramai praticabile la zona all’aperto (al tempo della mia visita stavano ultimando i lavori) che d’estate è un plus non trascurabile.
Il menù presente una scelta piuttosto ampia di pizze, spicca la presenza di tanti presidi Slow Food, anche extra-territoriali.
Partiamo con una pizza margherita, da condividere, essenziale per testare i fondamentali: di buona fattura con ingredienti di qualità, un equilibrio complessivo da manuale.
A seguire scegliamo pizze più creative ed io, in particolare, ne affronto una difficile: carbonara! Uovo al centro dal tuorlo liquido, un gradevole guanciale, ed il risultato è una pizza golosa e complessivamente ben riuscita.
Di livello anche la riccia, farcita con ingredienti provenienti (anche) dal pregiato territorio caiatino, che mi ha ricordato una delle pizze più interessanti nella mia personale libreria esperienziale.
Da Grigoris si usa, ed è ben evidenziato, pasta madre che, come all’epoca del Salone ebbi modo di apprezzare non si sbilancia sull’acido e produce un impasto soffice, lieve, gustoso che, nella mia esperienza è stato anche gestito, molto bene, in cottura.
Ampia scelta di birre artigianali, discreta – anche se più limitata – la scelta dei vini.
Dolci di produzione propria, tra cui non manca il lievitato – il panettone nello specifico – di casa; io, per rimaner fedele alla territorialità, ho scelto il tiramisù (buono!).
Piccola storia social: son riuscito a far solo una foto (il cellulare mi si è tragicamente bloccato) alla margherita che abbiamo preso come antipasto, da dividere tra i commensali, in attesa delle pizze scelte singolarmente. Non ho problemi a ribadire che nonostante le critiche – su Facebook – che la foto ha ricevuto, la pizza margherita che noi abbiamo mangiato era più che gradevole, a testimoniare che la degustazione virtuale ha dei vistosi limiti: bisogna sedersi, mangiare, valutare l’esperienza complessiva che, nello specifico, nonostante la serata impegnativa (sabato sera) è risultata molto piacevole."
Lo promisi, a Lello Ravagnan, e l’ho fatto (con calma, mi ci è voluto del tempo) sul serio: ecco il racconto della mia visita, in primavera, nella pizzeria Grigoris di Venezia.
Lello Ravagnan
Lello Ravagnan l’ho conosciuto a Torino, quasi tre anni fa: era tra i pizzaioli che animarono la fucina di pizza e pane del Salone del Gusto 2014 e di lui mi colpì il sogno di aprire una pizzeria sull’isola di Patmos, in Grecia; il sogno (la pizzeria) si è poi concretamente realizzato a Venezia.
Arrivo di sabato sera, con due miei amici, avevamo regolarmente (ed in anonimato, non avevo avvertito il titolare) prenotato: la pizzeria è molto affollata, tanta gente che attende di accomodarsi (il che avviene con apprezzabile celerità), Lello mi riconosce subito.
Il personale di sala è affaccendato ma gentile: il locale ha oltre 150 coperti e lavora, di sabato, su due turni (come, cortesemente, viene precisato all’atto della prenotazione).
L’esterno del locale è molto curato, elegantemente impreziosito da una raffinata illuminazione che fa pensare più ad un ristorante stellato che ad una pizzeria; gradevole, moderno, l’arredo interno ed è oramai praticabile la zona all’aperto (al tempo della mia visita stavano ultimando i lavori) che d’estate è un plus non trascurabile.
Il menù presente una scelta piuttosto ampia di pizze, spicca la presenza di tanti presidi Slow Food, anche extra-territoriali.
Partiamo con una pizza margherita, da condividere, essenziale per testare i fondamentali: di buona fattura con ingredienti di qualità, un equilibrio complessivo da manuale.
A seguire scegliamo pizze più creative ed io, in particolare, ne affronto una difficile: carbonara! Uovo al centro dal tuorlo liquido, un gradevole guanciale, ed il risultato è una pizza golosa e complessivamente ben riuscita.
Di livello anche la riccia, farcita con ingredienti provenienti (anche) dal pregiato territorio caiatino, che mi ha ricordato una delle pizze più interessanti nella mia personale libreria esperienziale.
Da Grigoris si usa, ed è ben evidenziato, pasta madre che, come all’epoca del Salone ebbi modo di apprezzare non si sbilancia sull’acido e produce un impasto soffice, lieve, gustoso che, nella mia esperienza è stato anche gestito, molto bene, in cottura.
Ampia scelta di birre artigianali, discreta – anche se più limitata – la scelta dei vini.
Dolci di produzione propria, tra cui non manca il lievitato – il panettone nello specifico – di casa; io, per rimaner fedele alla territorialità, ho scelto il tiramisù (buono!).
Piccola storia social: son riuscito a far solo una foto (il cellulare mi si è tragicamente bloccato) alla margherita che abbiamo preso come antipasto, da dividere tra i commensali, in attesa delle pizze scelte singolarmente. Non ho problemi a ribadire che nonostante le critiche – su Facebook – che la foto ha ricevuto, la pizza margherita che noi abbiamo mangiato era più che gradevole, a testimoniare che la degustazione virtuale ha dei vistosi limiti: bisogna sedersi, mangiare, valutare l’esperienza complessiva che, nello specifico, nonostante la serata impegnativa (sabato sera) è risultata molto piacevole."
La selezione delle pizze è sempre più improntata sulla qualità, sulla coerenza tra sperimentazione e coerenza, sapendo oltrepassare quei limiti imposti dalla tradizione. L'interpretazione della pizza gourmet non delude le aspettative di quello che viene considerato il piatto nazionale, ogni interpretazione risulta essere un perfetto equilibrio di sapori, sapendo giocare sulle consistenze, fragranze e aromi. Una serie di combinazioni che rende ardua la scelta nel menu che supera la trentina di pizze, tra quelle definite di terra e quelle di mare. Gli ingredienti vengono selezionati grazie alla continua ricerca di prodotti di eccellenza, a cominciare dalle farine macinate a pietra. Soprattutto sono i tempi negli sperimentati e collaudati processi di lievitazione, del lievito madre. Il risultato è un impasto davvero superlativo.
Per gli abbinamenti ci pensano i dinamici componenti del team che si aggirano tra i tavoli, sempre disponibili e competenti, anche nei momenti di maggior lavoro non perdono il sorriso e la gentilezza. Molto ben fornita la carta delle birre artigianali, che vengono proposte sia alla spina sia in bottiglia, spaziando in tutta Europa. Un cenno particolare è riservato ai dolci che vengono proposti anche in formato ridotto e che consentono di chiudere in bellezza l'esperienza."
Per Dissapore:
Per La Cucina Italiana:
Nessun commento:
Posta un commento