Numero di visite: 1
Ultima visita: 05/2022
Fascia di prezzo: 25-40
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Golosario, Mangiarozzo, Alice, Touring
-St. Pierre- (AO)
Una bella gita domenicale in scooter, maggio 2022, per assistere al passaggio del Giro d'Italia sul Gran Premio della Montagna a Verrogne con pranzo al Ristorante Vetan, in frazione Vetan, 1671 metri sul livello del mare. Di rimarchevole, indubbiamente, il fatto che per la prima volta nella mia vita abbia mangiato la polenta concia, incredibilmente, dato che io praticamente non mangio formaggi (escluso mozzarella, scamorza cotta in svariate modalità, parmigiano e pochi altri). Ma quanto era buona quella polenta concia? Chissà se riuscirò nella mia vita a ripetere l'esperienza del Vetan? A parte quello straordinario piatto di polenta, il resto mi ha un poco deluso, come però purtroppo mi accade sovente nei ristoranti valligiani, dove i sapori di montagna non si sposano perfettamente con i miei gusti culinari. Buono il Torrette, vino autoctono valdostano.
Il locale è un piacevole ristorante in stile montanaro, dove si viene accolti dal sorriso di Elida e Antonella Montrosset, madre e figlia, impegnate a valorizzare al meglio i prodotti del territorio, con verdure raccolte dal proprio orto. Menù a prezzo fisso, dopo i salumi della Valle, diverse portate di verdure e quindi polenta concia o liscia ad accompagnare carni (carbonade o salsiccia). Dolci fatti in casa.
Per Osterie d'Italia 2024: "Un ristorante in gradevole stile valdostano. Il menù è fisso e varia in base alle stagioni: sformatino di verdure con crema al bleu d'Aoste, zuppa di Vetan, crostoni di polenta concia con boudin.
Classica e accogliente osteria di montagna, è ospitata in una bella casa in pietra e legno a 1700 metri di quota, in una frazione che dista 16 chilometri da Saint-Pierre. A gestirla con cura sono Elida e Antonella Montrosset, rispettivamente madre e figlia. Dal dehors si gode un bel panorama sulle vali del Gran Paradiso, le sale sono arredate in stile tipico, l'atmosfera è calda. Si consiglia di prenotare.
Gli autentici sapori valdostani sono ben rappresentati in entrambi i menù fissi, uno ridotto, l'altro davvero sontuoso. Immancabili quanto gustosi i salumi serviti per antipasto. La zuppa che porta il nome del borgo e del locale, variante personale della seupa a la valpellinentze, è senz'altro la specialità imperdibile. Sformati di verdura impreziositi dalla fonduta e imponenti piatti di carne accompagnati da polenta concia soddisferanno al momento del secondo. Piccola e d'impronta locale la carta dei vini.
Piatti: Zuppa Vetan, Fonduta, Polenta concia"
Per il Mangiarozzo: "La fama l'ha preceduto! Infatti il Vetan stato anche ospite al programma televisivo della RAI La prova del cuoco qualche anno fa. Ma attenzione a chi "soffre di vertigini" ad arrivare fin quassù perché il locale è a 1700 metri di altezza, con le montagne che gli fanno da contorno. Questo paradiso è da sempre proprietà della famiglia Montrosset: mamma Elida è nata nella trattoria e ha la più antica licenza di ristorazione del suo Comune. La cucina, affidata alla figlia Antonella Montrosset, è tradizionale e soprattutto stagionale poiché si utilizzano prodotti a chilometro zero o addirittura di produzione propria: le sue ricette, tramandate dalla nonna e dalla mamma, sono il tesoro di famiglia e continua a riproporle tuttora nel menù. Potrete gustare tra le tante specialità: il lardo con le castagne, le zucchine in carpione, le lenticchie alla provenzale, le frittelle di fiori di zucchina: e poi la zuppa col pane o quella valdostana, la zuppa di Vetan variante della famosa valpellinentze, il riso della nonna con porri patate fagioli e fontina, la minestra d'orzo, la tipica polenta concia con fontina DOP e spezzatino, la carbonada, la fonduta, la peperonata e le salsiccette: solo su richiesta la selvaggina. Verdure e frutta gentilmente fornite dall'orto di Antonella. Un locale attento alle esigenze di tutti: è possibile trovare il menù degustazione a 25/28 euro, i due preparati ad hoc per i vegetariani e i celiaci a 20 euro; i bimbi riempiono il pancino con 10 euro. Tra i dolci specialità indiscusse sono la torta di mele renette, ma anche la bavarese alle prugne o alle pesche, squisita la torta con zabaione crema al cioccolato vaniglia.
Classica e accogliente osteria di montagna, è ospitata in una bella casa in pietra e legno a 1700 metri di quota, in una frazione che dista 16 chilometri da Saint-Pierre. A gestirla con cura sono Elida e Antonella Montrosset, rispettivamente madre e figlia. Dal dehors si gode un bel panorama sulle vali del Gran Paradiso, le sale sono arredate in stile tipico, l'atmosfera è calda. Si consiglia di prenotare.
Gli autentici sapori valdostani sono ben rappresentati in entrambi i menù fissi, uno ridotto, l'altro davvero sontuoso. Immancabili quanto gustosi i salumi serviti per antipasto. La zuppa che porta il nome del borgo e del locale, variante personale della seupa a la valpellinentze, è senz'altro la specialità imperdibile. Sformati di verdura impreziositi dalla fonduta e imponenti piatti di carne accompagnati da polenta concia soddisferanno al momento del secondo. Piccola e d'impronta locale la carta dei vini.
Piatti: Zuppa Vetan, Fonduta, Polenta concia"
Per il Golosario 2024:
Per il Touring: "Attraente locale di antica data, a 1700 metri di altitudine, noto sin dalla prima metà del Novecento, da sempre a gestione familiare. Si può raggiungere con una salutare passeggiata, ma chi lo preferisce potrà arrivare qui anche in automobile e pranzare, nelle belle giornate, sul fresco terrazzo con vista sui monti. La cucina propone i gusti tradizionali e i sapori genuini della valle: polenta concia, zuppa valpellinese e torta di mele. Il ristorante rispetta il giorno di chiusura il martedì solo in bassa stagione. A disposizione alcune confortevoli camere"
Per Alice: "A 1700 metri, nella frazione di Vetan Dessous, c'è una classica meta di passeggiate (ma è raggiungibile anche in automobile) per spuntini e pranzi semplici e sostanziosi: antipasti con verdure di stagione, lardo con castagne, zuppa valpellinentze, soca di riso, carbonada, trippa in umido, polenta concia, torta di mele con zabaione, bavaresi con frutta del proprio giardino. Vino sfuso della casa. E il bellissimo panorama è incluso nel prezzo. Fuori stagione apre solo nei weekend. Possibilità di pernottamento".
Da bere lo sfuso della casa o 30 etichette di vino rigorosamente locale e una discreta scelta di grappe. Provate i fiori di sambuco: si bevono con l'acqua hanno una notevole proprietà dissetante, Il locale ha una taverna, un tempo stalla, una sala superiore e una terrazza affacciata sulle Alpi per la stagione calda. Accanto al ristorante, a disposizione dei clienti, 6 camere per il pernottamento. Prenotazione obbligatoria sia per l'agriturismo che per il ristorante."
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