https://www.osterianicestellato.com/
Voto: 84
Numero di visite: 1
Ultima visita: 03/2008
Fascia di prezzo: 60-90
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Golosario, Espresso, Michelin, Gambero Rosso, Alice, Touring, Identità Golose, Dissapore
-Venezia- (VE)
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Voto: 84
Numero di visite: 1
Ultima visita: 06/2011
Fascia di prezzo: 30-40
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Michelin, Gambero Rosso, Alice
-Verona- (VR)
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Voto: 84
Numero di visite: 1
Ultima visita: 01/2009
Fascia di prezzo: 45-62
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Golosario, Accademia Italiana Cucina, Alice, Corriere della Sera, Scatti di Gusto
-Albissola Marina- (SV)
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Altri tre locali recensiti brevemente in un unico post. Tutti di buon livello, qualche delusione dove ci si aspettava qualcosa in più, qualcuno penalizzato dal rapporto qualità prezzo, una sorpresa dove le aspettative non erano così alte ed invece è stata sicuramente una nota positiva. Ecco, questo il riassunto di questi 3 locali con 84 punti.
Iniziamo con l' Osteria Anice Stellato di Venezia. Qui mangiai tanti anni fa, e già ricordo il prezzo da capogiro, seppur recensita al tempo anche da Osterie d'Italia. Come tanti altri locali veneziani ora è davvero fuori budget, con prezzi molto elevati. Probabilmente la qualità si paga, ma a Venezia le vecchie osterie ed i bacari che mantenevano prezzi popolari sono quasi del tutto scomparse. Peccato.
Per il Golosario: "Uno degli scorci più belli della città, di fronte alla Fondamenta de la Sensa, ospita questo locale in cui Estevan Bruno e Ilenia Conte hanno dato vita a un menu piacevole tanto nelle proposte di mare che in quelle di pesce, a cui si aggiungono interessanti portate vegetariane. Cantina di spessore.Piatti imperdibili: ricciola, crema di datterini, ricotta e mela verde; gazpacho di pomodoro, cozze in tempura, melanzana al limone (anche nella versione vegetariana con la burrata); paccheri con polpo alla genovese; calamaro farcito di pappa al pomodoro e pecorino, crema di zucchine e fagiolini; pescato del giorno"
Per il Touring: "Tipica trattoria veneziana situata in posizione tranquilla e con possibilità, nella bella stagione, di accomodarsi a uno dei pochi tavolini apparecchiati all'esterno. In un ambiente semplice e curato, potrete assaggiare le specialità marinare della casa, realizzate secondo la disponibilità quotidiana di pesce fresco, con un tocco di creatività"
Per Alice: "Ci si arriva a piedi da Piazzale Roma, oppure con la linea 1 (San Marcuola) o la 52 (Sant'Alvise). Appena entrati in questa osteria che il tempo non ha - fortunatamente - cambiato, sarete stupiti dalla distesa di piatti da portata che, in bella mostra sul bancone in legno, offrono antipasti e assaggi di pesce e verdure, i famosi "cicheti", qui proposti in infinite e gustose varianti. Potrete quindi limitarvi ad un ricco spuntino o, avendo prenotato (i posti sono limitati e gli avventori sempre numerosi), concedervi un pasto completo a base di quanto offerto dai mercati di Rialto e Caorle. Paste fatte in casa (o acquistate presso il pastificio Setaro di Torre Annunziata) con sughi di pesce a seconda della stagione; secondi di prim'ordine quali la frittura mista, o il filetto di tonno marinato nella senape avvolto in foglie di speck e verdure fritte. Pane (lievitato naturalmente con pasta madre) e dolci fatti in casa. Vini non solo regionali."
Per Dissapore:
Foto del menù e della porta d'ingresso maggio 2023:
Di questo post la sorpresa più positiva è la Locanda Al Confin ex Osteria Le Piere, un locale che non credevo a questi livelli e che invece mi aveva soddisfatto appieno.
Maurizio Poerio gestisce questa osteria con maestria, proponendo in un ambiente accogliente piatti tipici preparati con ingredienti selezionati e dando spazio a rivisitazioni interessanti. Antipasto con salame con polenta, funghi lardo e gorgonzola, speck con insalata di sedano rapa e buona insalata russa.
Primi con bigoli al musso (ragù d'asino), maccheroncini con porri, salsiccia e ricotta affumicata, gnocchi di ricotta al tartufo, risotto all' Amarone servito nella crosta del grana. A seguire tagliata, filetto o tartare di manzo, stracotto di cavallo con polenta, maialino con le mele. Si chiude con torta di pere e cioccolato, semifreddo alla liquirizia con cioccolato bianco, mousse di castagne con crema di cachi.
Recensita da Osterie d'Italia fino al 2014, nel 2016 aveva addirittura 2 gamberi del Gambero Rosso.
Il menù suggerisce, tra gli antipasti, polenta con salame, funghi, lardo e gorgonzola, speck con insalata di sedano rapa (5 €) e, su tutto, una squisita originale insalata russa. Quale primo piatto, bigoli e musso (ragù d'asino), maccheroncini con porri salsiccia e ricotta affumicata, gnocchi di ricotta al tartufo e risotto all'Amarone (10 €), servito in crosta di formaggio grana. A seguire, tagliata, filetto o tartare di manzo, stracotto di cavallo con polenta, maialino con le mele (14 €) oppure una valida selezione di formaggi veronesi accompagnati da confetture e mostarde di frutta. Per dolce, torta di pere e cioccolato,
semifreddo alla liquirizia con cioccolato bianco (4 €) e, nella stagione invernale, mousse di castagne con crema di cachi.
La carta dei vini, con proposte anche al calice, comprende etichette (in bella mostra nella cantina) che ben rappresentano la produzione locale e nazionale."
gentile e attento. Si comincia con un assaggio di affettati, tra cui una splendida soppressa (salame fresco da affettare grosso). Quindi i bigoli fatti in casa col musso (carne d'asino) o gli gnocchi di ricotta col tartufo della zona. Il brasato di manzo con polenta è un secondo importante, tenero e gustoso; meno impegnative, ma molto saporite, le verdure grigliate con scamorza fusa. Varia la selezione di formaggi del territorio. Quattro menu estivi e quattro invernali, molto vari, da 25 a 35 euro. Dolci caserecci, come il classico tortino con cuore di cioccolato fuso. Pregevole la cantina a volte, che custodisce un'ampia selezione di etichette, principalmente di aziende vicine ma non solo. Accoglienti le camere ristrutturate di recente."
Per Alice: "Se transitate per l'A4 e avete fame, uscite a Verona Est, prendete la tangenziale est fino a Montorio; superate il paese e proseguite verso la Val Squaranto. Raggiunta la frazione di Mizzole incontrate la vecchia stazione di posta. Il pergolato all'ingresso ha due antichi tavoli in pietra ("le piere"). La cucina è casalinga ma con fantasia. Conto onesto con vino della casa"
Per Via Michelin: "Situata nella campagna del Veneto, la Locanda Al Confin - Osteria Le Piere produce salumi, vanta una cantina e offre alloggi classici con giardino. Le camere sono climatizzate e dotate di viste sulle montagne e sul giardino, connessione Wi-Fi gratuita, TV a schermo piatto e bagno privato con doccia. Ogni mattina vi attende una colazione dolce e salata con torte e salumi fatti in casa, formaggi e pane, e troverete anche un ristorante con cucina regionale e pasta fatta in casa. La struttura dista 30 minuti di auto dal centro di Verona e dalle piste da sci di San Giorgio."
Questo il commento di Luca Iaccarino per il Corriere della Sera: "La cena alla trattoria La Familiare è una delle peggiori degli ultimi tempi: titolare scortesissimo, camerieri inesperti — piatti portati via ancora da terminare, bottiglie prese per l’imboccatura (in tempi Covid!).
Ricette mal concepite ed eseguite (una «zuppa di pesce» costituita praticamente solo da cicale e gamberetti tutti non puliti, quindi impossibile da mangiare), in un locale in cui i piatti costano tra i 12 e i 18 euro l’uno”.
Prendiamo un piatto a testa, ci basta e pure avanza, ché l’atmosfera è pesante come quella della bagna cauda; così scappiamo verso una gelateria, sperando che non ci tratti ugualmente a canocchie in faccia”.
Per Osterie d'Italia 2006: "Il sodalizio tra Giovanni (Stefano) Vassallo e Pina Algerì (origine siciliana ma cultura gastronomica ponentina) assicura continuità a questa graziosa trattoria nel piccolo abitato del paese della ceramica. Il vicolo, la piazzetta fiorita, il mare a pochi passi, l'edificio antico, il piccolo dehors rendono molto gradevole il contesto; la solida cucina, che unisce mare e terra, farà il resto. Tra le proposte di mare, sicuramente prevalenti, si apprezzano preparazioni che da sempre compaiono sulle tavole liguri: le acciughe ripiene, le seppie in umido, il tortino di acciughe e patate, la buridda di stoccafisso (talora anche servito lessato con patate e aromi) in compagnia delle terragne trenette al pesto o dei tradizionali ravioli di verdure. Un pasto a base di questi piatti permetterà di contenere la spesa (con due portate e il dessert si sta intorno ai 25 euro), mentre si sale se si scelgono i ravioli di pesce (ottimi) o le paste con sughi marinari (buone le pappardelle alla pescatrice), il fritto misto di pesce (ricco di varietà e ben eseguito) o un pesce da spina al forno. Chi avesse un appetito robusto può aprire con un antipasto, scelto tra insalata di polpo, guazzetto di muscoli e vongole, tonno o spada marinato. Parlando di carne, un filetto o, ancor meglio, un coniglio alla ligure daranno soddisfazione. Dessert casalinghi, come budini, torte, tiramisù. La carta dei vini tocca tutte le regioni italiane, con particolare riferimento ai bianchi liguri e friulani. Disponibilità di mezze bottiglie."
Per il Golosario: "Albissola è quella parte della Liguria un po’ dimenticata dai vacanzieri di giornata provenienti dal Piemonte, che generalmente girano a destra dalla A26, verso Alassio e Finale e dalla Lombardia che si fermano a Varazze per tenersi lontano da Savona e dal suo porto. Invece questa località nasconde angoli interessanti, un dolce lungomare sabbioso e alcuni spunti gastronomici non troppo battuti.
Tra questi ho provato la Trattoria La Familiare (piazza del Popolo, 8 - tel. 019489480), che come sottotitolo ha il curioso Vecchio che avanza, che io interpreto come quel luogo che premia dietro ai fornelli donne dai capelli bianchi piuttosto di chef barbuti e tatuati. In effetti in cucina spadellano donne, non tutte canute a dire il vero, mentre in sala dirige Pietro che spiega e introduce il menu famigliare.
Ci troviamo ovviamente tanto mare, perché questo si aspetta il turista gastronomo, tutto fresco e tutto o quasi di vicina provenienza, come le alici del mar ligure fritte, le triglie in guazzetto, oppure gli scampi alla griglia. Bene gli antipasti, ma il meglio ce lo da il fuori menu (che nei ristoranti di pesce è sempre una bella tradizione) con le alici fritte già ricordate, bene i primi con spaghetti alle vongole e pasta corta agli scampi, ma ci piace e ci incuriosisce la presenza dei tortellini in brodo, frutto di un vecchio legame famigliare di tradizione emiliana che è giusto mantenere vivo.
I secondi sono ottimi, come la frittura di paranza e la cernia al forno, le aragostelle alla brace. Finiscono il menu i dolci, tradizionali e molto calati nel detto Il vecchio che avanza: il tiramisù, la cheesecake ai frutti di bosco e la torta di nocciole con gelato alla crema.
La carta dei vini è semplice ma ricercata con riferimenti del territorio ligure, ma anche tanti buoni abbinamenti dai grandi bianchi del nord-est (Bolzano e Friuli) e dalle bollicine piemontesi e lombarde.
Se si vuole mangiare pesce e lo si vuole fresco e senza fronzoli questo è di certo un buon indirizzo."
Per Via Michelin: "Situata nella campagna del Veneto, la Locanda Al Confin - Osteria Le Piere produce salumi, vanta una cantina e offre alloggi classici con giardino. Le camere sono climatizzate e dotate di viste sulle montagne e sul giardino, connessione Wi-Fi gratuita, TV a schermo piatto e bagno privato con doccia. Ogni mattina vi attende una colazione dolce e salata con torte e salumi fatti in casa, formaggi e pane, e troverete anche un ristorante con cucina regionale e pasta fatta in casa. La struttura dista 30 minuti di auto dal centro di Verona e dalle piste da sci di San Giorgio."
Locanda Al Confin Osteria Le Piere, alcune immagini dal web:
L'ultimo locale del post è la discussa La Familiare di Albissola, dove il torinese Luca Iaccarino è riuscito a scrivere una recensione recentemente con un 3 volte "pessima": "La cena pessima, pessima, pessima alla trattoria La Familiare di Albissola".
Beh... io l'avevo provata tantissimi anni fa, al tempo recensita con ottimo giudizio da parte di Osterie d'Italia... oggi prezzi elevati e queste recensioni mi fanno un po' venire dei dubbi sullo stato attuale della cucina della Familiare, ma i giudizi su TripAdvisor sono contrastanti...bisognerebbe verificare in loco se tutto il negativo che si sta dicendo sul web è poi davvero reale o meno.
Comunque, qui, nel centro del paese, al tempo della mia visita si potevano gustare acciughe ripiene, seppie in umido, tortino di acciughe e patate, la buridda di stoccafisso, le trenette al pesto, i ravioli di verdura. Col pesce più importante salivano già i prezzi al tempo in cui provai il locale, ma ricordo ottimi ravioli di pesce, paste con sughi marinari, pappardelle alla pescatrice, fritto misto di pesce o pesce da spina al forno. Tra le carni di secondo il coniglio alla ligure.
Ricette mal concepite ed eseguite (una «zuppa di pesce» costituita praticamente solo da cicale e gamberetti tutti non puliti, quindi impossibile da mangiare), in un locale in cui i piatti costano tra i 12 e i 18 euro l’uno”.
Prendiamo un piatto a testa, ci basta e pure avanza, ché l’atmosfera è pesante come quella della bagna cauda; così scappiamo verso una gelateria, sperando che non ci tratti ugualmente a canocchie in faccia”.
Per Osterie d'Italia 2006: "Il sodalizio tra Giovanni (Stefano) Vassallo e Pina Algerì (origine siciliana ma cultura gastronomica ponentina) assicura continuità a questa graziosa trattoria nel piccolo abitato del paese della ceramica. Il vicolo, la piazzetta fiorita, il mare a pochi passi, l'edificio antico, il piccolo dehors rendono molto gradevole il contesto; la solida cucina, che unisce mare e terra, farà il resto. Tra le proposte di mare, sicuramente prevalenti, si apprezzano preparazioni che da sempre compaiono sulle tavole liguri: le acciughe ripiene, le seppie in umido, il tortino di acciughe e patate, la buridda di stoccafisso (talora anche servito lessato con patate e aromi) in compagnia delle terragne trenette al pesto o dei tradizionali ravioli di verdure. Un pasto a base di questi piatti permetterà di contenere la spesa (con due portate e il dessert si sta intorno ai 25 euro), mentre si sale se si scelgono i ravioli di pesce (ottimi) o le paste con sughi marinari (buone le pappardelle alla pescatrice), il fritto misto di pesce (ricco di varietà e ben eseguito) o un pesce da spina al forno. Chi avesse un appetito robusto può aprire con un antipasto, scelto tra insalata di polpo, guazzetto di muscoli e vongole, tonno o spada marinato. Parlando di carne, un filetto o, ancor meglio, un coniglio alla ligure daranno soddisfazione. Dessert casalinghi, come budini, torte, tiramisù. La carta dei vini tocca tutte le regioni italiane, con particolare riferimento ai bianchi liguri e friulani. Disponibilità di mezze bottiglie."
Per Alice: "Accogliente locale del centro, a due passi dal mare. Due salette di cui una più raccolta, ideale per una serata galante. Tanto pesce e verdure di Liguria, preparati nella cucina a vista: trofie al pesto con fagiolini e patate, ravioli di pesce, totani ripieni, coniglio alla ligure e dolci caserecci"
Tra questi ho provato la Trattoria La Familiare (piazza del Popolo, 8 - tel. 019489480), che come sottotitolo ha il curioso Vecchio che avanza, che io interpreto come quel luogo che premia dietro ai fornelli donne dai capelli bianchi piuttosto di chef barbuti e tatuati. In effetti in cucina spadellano donne, non tutte canute a dire il vero, mentre in sala dirige Pietro che spiega e introduce il menu famigliare.
Ci troviamo ovviamente tanto mare, perché questo si aspetta il turista gastronomo, tutto fresco e tutto o quasi di vicina provenienza, come le alici del mar ligure fritte, le triglie in guazzetto, oppure gli scampi alla griglia. Bene gli antipasti, ma il meglio ce lo da il fuori menu (che nei ristoranti di pesce è sempre una bella tradizione) con le alici fritte già ricordate, bene i primi con spaghetti alle vongole e pasta corta agli scampi, ma ci piace e ci incuriosisce la presenza dei tortellini in brodo, frutto di un vecchio legame famigliare di tradizione emiliana che è giusto mantenere vivo.
I secondi sono ottimi, come la frittura di paranza e la cernia al forno, le aragostelle alla brace. Finiscono il menu i dolci, tradizionali e molto calati nel detto Il vecchio che avanza: il tiramisù, la cheesecake ai frutti di bosco e la torta di nocciole con gelato alla crema.
La carta dei vini è semplice ma ricercata con riferimenti del territorio ligure, ma anche tanti buoni abbinamenti dai grandi bianchi del nord-est (Bolzano e Friuli) e dalle bollicine piemontesi e lombarde.
Se si vuole mangiare pesce e lo si vuole fresco e senza fronzoli questo è di certo un buon indirizzo."
Piatti tipici:
pappardelle fatte in casa alla pescatrice
ravioli di verdura o di pesce
acciughe ripiene
dolci casalinghi
Piatto da non perdere:
stoccafisso accomodato"
Per Scatti di Gusto:
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