https://www.foodandcompany.com/ristorante-portodisavona/
Voto: 85
Numero di visite: 2
Ultima visita: 11/1997
Fascia di prezzo: 32-48
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Espresso, Accademia Italiana Cucina, Alice, Gambarotta
-Torino- (TO)
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Voto: 85
Numero di visite: 1
Ultima visita: 06/2014
Fascia di prezzo: 47-90
Guide e recensioni: Espresso, Michelin, Gambero Rosso, Accademia Italiana Cucina, Alice, Touring, 50TopItaly, Scatti di Gusto
-Anzio- (RM)
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Due locali provati diversi anni fa e che racchiudo in un unico post per non aver foto delle cene ma solo delle immagini scattate quest' anno in occasione di visita a Torino un sabato e visita ad Anzio il primo gennaio 2023.
Iniziando dal Porto di Savona a Torino, ho avuto modo di cenarvi con Alessandra sempre in occasione del suo compleanno, la prima volta nel 1996, anno del nostro matrimonio e la seconda insieme ad una coppia di amici l'anno successivo. Sono quindi passati tantissimi anni dall'ultima volta che provammo questo bel ristorante sotto i portici di Piazza Vittorio proprio all'imbocco di Via Po, ma ancora oggi ricordo gli agnolotti al sugo di arrosto e la finanziera, che mangiai in occasione dell'ultima visita: un ricordo indelebile, una delle migliori finanziere della mia vita.
Osterie d'Italia descriveva questo locale come un punto di riferimento storico in Torino: bellezza delle sale, calore del personale, servizio famigliare, abbondanza nei piatti e prezzi contenuti; tra i piatti agnolotti al sugo d'arrosto, tofeja (minestra di fagioli e maiale), brasato con le cipolline, finanziera, bollito misto, vitello tonnato, bonet, panna cotta,....
Per l'Accademia Italiana: "Uno dei più antichi ristoranti di Torino (1863), con classico menu piemontese, in palazzo storico facente parte dei Locali Storici d'Italia, con tavoli all'aperto. Offerta di vini al bicchiere. Menu per bambini. Cucina tipica del territorio, locale.
Piatti tipici:
pasta fresca
fritto misto
bollito e brasati
torta alle nocciole
bunet"
Per Alice: "Nel cuore della città, un ristorante di antica data che propone piatti tipici nel rispetto della tradizione piemontese. Agnolotti, gnocchi, tajarin fatti in casa, carni e fritto misto alla piemontese. Buona scelta di dolci e vini locali e nazionali. Sempre aperto, piacevole dehors per l'estate"
E un ambiente che merita la visita. Superata la porticina d'ingresso, nel vestibolo si verrà smistati in una delle tre salette che hanno mantenuto il fascino originario: manifesti, boiserie, decorazioni, vecchie foto di ballerine del varietà.
La carta è ampia, con piatti che si ispirano alla tradizione piemontese o extra regionali. Si può cominciare con agnolotti al sugo d'arrosto o con gli gnocchi al gorgonzola. In inverno viene preparata anche la tofeia (minestra di fagioli e maiale). A parte il brasato con le cipolline e il bollito misto (invernale), i secondi sono forse un po' banali. La trota ai ferri comunque è buona e si può
provare il vitello tonnato o la scottata con zucchini e parmigiano. Validi i dolci della casa: bonet, panna cotta, semifreddo al cioccolato caldo. Lodevoli la presenza di un menu per bambini e l'offerta, a mezzogiorno, di piatti unici per un pranzo economico. Da migliorare la carta dei vini, anche se è disponibile qualche discreta etichetta."
provare il vitello tonnato o la scottata con zucchini e parmigiano. Validi i dolci della casa: bonet, panna cotta, semifreddo al cioccolato caldo. Lodevoli la presenza di un menu per bambini e l'offerta, a mezzogiorno, di piatti unici per un pranzo economico. Da migliorare la carta dei vini, anche se è disponibile qualche discreta etichetta."
Per l' Espresso 1997: "In questa piacevole osteria dai bei soffitti a volte, trovate, a mezzogiorno, una
bella scelta di piatti unici (pantagruelici) tra le 15 e le 20.000 lire, mentre il menu bimbo'" è a 15.000. Buoni gli antipasti della tradizione piemontese, buono il pesto delle trofie cosi come tutti i primi insaporiti dal gorgonzola, che è il grande formaggio della casa, tanto che consigliamo di non perdere la 'novarese' (una milanese coperta da gorgonzola fuso).
Vini pochi, ma decenti e buoni i dolci della casa. Difficilmente spenderete più di 30.000 lire tutto compreso."
Per Gambarotta: "In un edificio settecentesco che si affaccia su piazza Vittorio Veneto, nel luogo da
cui, in passato, partivano le diligenze dirette verso la Liguria questo locale, uno dei più antichi di Torino, propone una cucina piemontese in un ambiente familiare e caratteristico. E frequentato da ogni
genere di clientela, anche da molti giovani della vicina università. I rapporto qualità-prezzo è favorevole.
Piatti consigliati. Antipasti: verdure ripiene; cotechino; vol au vent con fonduta; peperoni al forno. Primi: gnocchi al gorgonzola; penne al porto di Savona; tajarin; crespelle. Secondi: bolliti misti; brasati al Barolo; merluzzo con polenta; tofeja. Dessert: tiramisù; bonet; panna cotta; torta di mele.
Vini: Barbera, Grignolino, Cortese."
Proseguendo con Romolo al Porto, ci venni perchè consigliato dal mio amico Gian, che al tempo lavorava a Roma e spesso veniva a cena qui ad Anzio. Indubbiamente di livello elevato, direi eccellente, ma con un rapporto qualità prezzo non proprio dei migliori... qui si paga molto alto il prezzo del pesce e questo ne penalizza sicuramente il mio voto ed il giudizio complessivo.
Per l'Espresso 2021: "Un' insegna iconica del litorale laziale, che non manca mai di farsi apprezzare per la rodata professionalità nella selezione del pescato locale e per l'istrionica gestione dei titolari Marco e Walter Regolanti. Seduti a tavola è difficile sottrarsi alla copiosa batteria di antipasti crudi e cotti, modellati con cura certosina secondo l'estro stagionale: tutti ben eseguiti e rispettosi del prodotto, con un plauso per i gamberi rossi al sesamo e i calamari fritti con confettura agro-piccante. Tra i primi, da non perdere, l'ormai celebre "minestra di pesce" (tipica di Anzio) o le deliziose linguine con crostacei e bottarga. Il rischio di saziarsi prima dei secondi è alto, ma anche questi meritano un assaggio, cosi come i dolci della casa. Cantina di livello e servizio scattante. Sui 60 euro."
Per 50TopItaly: "Il grande antipasto di crudi di pesce è il vero segno distintivo della proposta di questo ristorante, oramai storico, situato sul porto di Anzio. L’anima è Walter Regolanti, patron e sommelier, uomo che in questo mestiere mette prima di tutto la sua passione e il grande rispetto per l’ospite. Qui si accoglie, si ristora con ogni ben di Dio che il mare possa offrire, si gode del piacere della tavola e della bella cantina che prevede anche un’interessante sezione dedicata ai vini naturali. Cinquant’anni di ristorazione non sono pochi, solcare gli anni, i gusti e le mode, restando sempre freschi e sulla cresta dell’onda non è impresa da tutti. Troverete un ristorante di mestiere dove sarete liberi di optare per una scelta à la carte o seguire il menù degustazione che verrà cucinato sulle vostre esigenze. Troverete solo pesce fresco locale, niente orate e branzini d’allevamento. Il rifornimento costante è assicurato dalla paranza di famiglia e dall’approvvigionamento all’asta del locale, e grande, mercato del pesce. Non andrà perso il sontuoso servizio di 18 portate di crudi al costo di 45 euro, continuare con una selezione di una decina di piccoli piatti cotti tra cui sono imperdibili le seppioline croccanti glassate. Tra i crudi abbinamenti semplici, una punta di sale aromatizzato diversamente per ogni tipo di pesce, un filo di ottimo olio, qualche verdura di stagione, qualche salsa di frutta. Sensibilità nell’abbinare ingredienti e vini assicurano un grande godimento. Tra i primi il classico è la minestra di pasta e piccoli pesci. Non so se avrete ancora spazio per un secondo ma lasciatevi quello per i dessert, golosi e degna conclusione del pasto. E’ altamente consigliata la prenotazione."
Per l' Accademia: "Ristorante sul Porto Innocenziano con tavoli all'aperto, aria condizionata e cucina di mare, tra i più celebri di tutta Anzio. I prezzi, piuttosto sostenuti rispetto a quelli praticati dai numerosi locali circostanti, sono ampiamente giustificati dalla qualità del pesce che viene proposto.
Piatti tipici:
antipasti di crudi di mare
spaghetti con polpetti (o alici) e pecorino
minestra di pesce con vellutata di ceci
catalana di crostacei
pescato del giorno in guazzetto
freddo di gianduia
Piatto da non perdere:
zuppa di pesce
Nome della ricetta:
minestra di pesce con vellutata di ceci
Ingredienti:
250 g di pasta di Gragnano (di vari formati)
500 g di pescato del giorno (spigola, razza, ombrina, sogliola)
300 g di ceci essiccati
1 scalogno (o in alternativa 1 cipolla) di grosse dimensioni
2 dl olio e.v.o.
Peperoncino e sale: q.b.
Procedimento:
Sfilettare il pesce e metterne da parte il corpo ... disporre in una capiente casseruola le lische del pesce con abbondante acqua, farle cuocere e ridurre il tutto di un terzo ... lasciare in ammollo i ceci per un giorno intero ... dopo averli ammollati per bene, preparare un soffritto di scalogno (o in alternativa di aglio e cipolla appena imbionditi), olio extravergine di oliva e un po’ di peperoncino ... farvi cuocere i ceci fino ad insaporirli molto bene e poi frullarli, aggiungendo un pochino di olio e di brodo di pesce fino ad ottenere una crema omogenea ... prendere una capiente padella, versare sul fondo abbondante brodo, quindi metterci il pesce precedentemente sfilettato e portarlo ad ebollizione ... aggiungere quindi pasta " ammischiata " di Gragnano e, a metà cottura, un po' di vellutata di ceci ... terminare la cottura aggiustando di sale e peperoncino e, se serve, ancora un pochino di vellutata ... far tirare la minestra e servire in tavola."
Per Scatti di Gusto: "Anzio. Romolo al Porto, ristorante d’aMare e di pesce fresco vicino Roma.
cui, in passato, partivano le diligenze dirette verso la Liguria questo locale, uno dei più antichi di Torino, propone una cucina piemontese in un ambiente familiare e caratteristico. E frequentato da ogni
genere di clientela, anche da molti giovani della vicina università. I rapporto qualità-prezzo è favorevole.
Piatti consigliati. Antipasti: verdure ripiene; cotechino; vol au vent con fonduta; peperoni al forno. Primi: gnocchi al gorgonzola; penne al porto di Savona; tajarin; crespelle. Secondi: bolliti misti; brasati al Barolo; merluzzo con polenta; tofeja. Dessert: tiramisù; bonet; panna cotta; torta di mele.
Vini: Barbera, Grignolino, Cortese."
Porto di Savona
Immagini personali scattate in occasione di una passeggiata sotto i portici di Via Po e Piazza Vittorio:
Porto di Savona; alcune immagini dal web:
Comunque per il Gambero Rosso il locale è considerato un approdo sicuro per mangiare il pesce sul littorale laziale: materia prima eccellente, addirittura imbattibile per molti, pesci, crostacei, molluschi, astice, crudi, tutto assolutamente ben gestito da Walter Regolanti, ottimo chef che esplora cotture innovative.
Per il Gambero Rosso 2024:
Per il Gambero Rosso 2020: "Finchè la barca va (e a questi livelli), zero bisogno di altre rotte. La barca ovviamente è quella che solca il Mar Tirreno a fornire la materia prima eccellente (per alcuni imbattibile) che finisce nella cucina del locale. Pesci, crostacei e molluschi "parlanti", tradotti nei piatti di una lista che onora i classici (dall'astice alla minestra di pesce, cavallo di battaglia della casa) e i crudi di rango, ma arricchita poi dalle escursioni di Walter Regolanti. Lo chef esplora cotture e accostamenti con animo cosmopolita e li propone alla clientela più curiosa e disposta a seguirlo. La cantina è ampia e solida. In sala (e nel grande dehors) serviti con informale familiarità, si sta bene: certo, ancora più rilassati - ma va da sè - in un feriale di primavera che a metà d'agosto, quando si registra il pienone perenne (prenotate)."
Per il Touring: "Romolo è qui dal 1968, prima come pescatore e pescivendolo, poi come ristoratore. Il locale è ben frequentato, soprattutto in estate e durante i fine settimana (meglio prenotare). Cucina del territorio, di mare effervescente, con menu molto curati e pesce sempre fresco. In carta i vini consigliati da Walter Regolanti, il sommelier della famiglia"
Per l' Accademia: "Ristorante sul Porto Innocenziano con tavoli all'aperto, aria condizionata e cucina di mare, tra i più celebri di tutta Anzio. I prezzi, piuttosto sostenuti rispetto a quelli praticati dai numerosi locali circostanti, sono ampiamente giustificati dalla qualità del pesce che viene proposto.
Piatti tipici:
antipasti di crudi di mare
spaghetti con polpetti (o alici) e pecorino
minestra di pesce con vellutata di ceci
catalana di crostacei
pescato del giorno in guazzetto
freddo di gianduia
Piatto da non perdere:
zuppa di pesce
Nome della ricetta:
minestra di pesce con vellutata di ceci
Ingredienti:
250 g di pasta di Gragnano (di vari formati)
500 g di pescato del giorno (spigola, razza, ombrina, sogliola)
300 g di ceci essiccati
1 scalogno (o in alternativa 1 cipolla) di grosse dimensioni
2 dl olio e.v.o.
Peperoncino e sale: q.b.
Procedimento:
Sfilettare il pesce e metterne da parte il corpo ... disporre in una capiente casseruola le lische del pesce con abbondante acqua, farle cuocere e ridurre il tutto di un terzo ... lasciare in ammollo i ceci per un giorno intero ... dopo averli ammollati per bene, preparare un soffritto di scalogno (o in alternativa di aglio e cipolla appena imbionditi), olio extravergine di oliva e un po’ di peperoncino ... farvi cuocere i ceci fino ad insaporirli molto bene e poi frullarli, aggiungendo un pochino di olio e di brodo di pesce fino ad ottenere una crema omogenea ... prendere una capiente padella, versare sul fondo abbondante brodo, quindi metterci il pesce precedentemente sfilettato e portarlo ad ebollizione ... aggiungere quindi pasta " ammischiata " di Gragnano e, a metà cottura, un po' di vellutata di ceci ... terminare la cottura aggiustando di sale e peperoncino e, se serve, ancora un pochino di vellutata ... far tirare la minestra e servire in tavola."
Per Alice: "Uno dei migliori ristoranti di pesce della regione, che fa tendenza da 90 anni e affianca alla cura delle materie prime il gusto per la sperimentazione. Il rinnovo stagionale del prodotto, di mare e di terra, è il vanto della cucina. Per questo molto frequentato da una clientela "incolpevolmente" famosa e "incolpevolmente" vezzeggiata dai camerieri. Paste, dolci e sorbetti tutti fatti in casa."
Per Scatti di Gusto: "Anzio. Romolo al Porto, ristorante d’aMare e di pesce fresco vicino Roma.
Ci vogliono certezze nella vita, e una è andare a mangiare il pesce da Romolo al Porto, ad Anzio, località di mare a 50 km da Roma. Parola di Giovanni Milana, patron di Sora Maria & Arcangelo, un noto ristorante a Olevano Romano. E se lo dice uno chef che fa un’oretta e mezza abbondante di strada per godere dell’ospitalità di fratelli Regolanti, bisogna crederci.
Il ristorante Da Romolo al Porto è un locale storico, nato nel 1968 grazie all’intuito e alla passione di Romolo Regolanti, papà di Walter (sommelier) e Marco Tullio (chef) che portano avanti l’attività di famiglia con orgoglio e grande successo, tant’è che il ristorante è diventato metà fissa di gourmet, foodies, critici enogastronomici, chef e personaggi del mondo dello spettacolo di Roma e non solo.
Proprio pochi giorni fa a Walter è arrivato il più prestigioso riconoscimento nel mondo del vino, quello di “Chevalier” dell’Ordre des Coteaux de Champagne. E lui, il Cavaliere dello Champagne di Anzio, è felice e orgoglioso di portare alto nel mondo la sua città natale.
I segreti del successo di Romolo al Porto sono pochi: solo pesce freschissimo locale, pescato a “km 0”, frutta e verdura di stagione della zona, la pasta all’uovo e i dolci fatti a mano dallo staff, con gli ingredienti di prima scelta e una carta di vini che farebbe invidia ai ristoranti più “in”.
Più di 350 etichette prestigiose, nazionali ed estere, tra cui 30 Champagne, con un focus sui vini “naturali” e un altro sui vini laziali. Infatti, ho scelto con grande piacere Epos, un Frascati Riserva di Poggio le Volpi.
Una curiosità: questo è stato il primo ristorante in Italia ad inserire una sezione di biodinamico, biologico e naturale.
E ora sta arrivando un’altra novità: “Aged”, una sezione dedicata ai vini di annata. Walter è convinto che il vino non va assolutamente bevuto giovane, che è una materia che continua a vivere e ad evolversi anche nelle bottiglie, e che bere i vini evoluti dà molte più soddisfazioni. Quindi a breve troverete una pagina in più, con circa una ventina di etichette e diverse annate di ognuna di esse.
Il vero cavallo di battaglia di Romolo al Porto sono i crudi. Pesce freschissimo, ça va sans dire, lavorato con semplicità, insaporito con pochi elementi: il sale, le erbe aromatiche e l’olio buono, quello serio.
Se seguite il profilo di Walter Regolanti che è decisamente social, avrete notato che ogni pomeriggio, subito dopo l’asta, lui pubblica il post con il pesce disponibile della giornata. Quante volte vi è capitato sbavare sopra le immagini di cassette di ricci di mare, sui gamberi rossi succulenti o sull’argento di alici?
Prendete nota: se avete in programma la cena da Romolo, studiate il pescato del giorno, chiamate e prenotate “quel pesce” o “quelle mazzancolle”. Anche se quando ci vado io, mi affido totalmente alla maestria e bravura di Walter e Marco.
La selezione di crudi può essere composta da 10 portate (25 €) o da ben 18 portate (45 €).
Scampi olio e limone.
Gamberi rossi olio e pepe.
Tracina al timo e pepe.
Fragolino con rosmarino.
Gamberi bianchi.
Mazzancolle con julienne di carciofi.
Tre lati di tonno: filetto, pancetta e lardo bruciacchiato, impareggiabile.
Bolle di sapore: 5 assaggi di crudi tra gamberi, calamari e tonno, marinati negli estratti di frutta e verdura aromatizzati. Una vera tavolozza di sapori e di colori.
Grissino integrale al crudo con asparagi di mare e vellutata di spinaci.
Un tris di tartare sul pane carasau: gamberi rossi, tonno e puntarelle con calamari
Per chiudere il cerchio, gli antipasti cotti sono d’obbligo: una selezione di 10 portate (25 €) o di ben 20 portate (45 €).
Seppia croccante glassata.
Tortino di patate e merluzzetti.
Tempura di verdure e calamaretti.
Bocconcini di merluzzo al burro e alici.
Se ce la fate a mangiare ancora, o se avete rinunciato a qualcuna delle portate, dovete assolutamente assaggiare la minestra di pesce anziate, un’antica ricetta dei pescatori (15 €). Brodo saporito e concentrato, fatto con i piccoli pesci che non vuole nessuno perché pieni di spine, ma infinitamente saporiti, pomodorini che aggiungono quella giusta acidità e spaghettini spezzati. Leccherete il piatto.
Ma, naturalmente, potete assaggiare altro: i maltagliati con i frutti di mare e crostacei (15 €), spaghetti con polpi e pecorino (15 €), spaghetti con le vongole (13 €) oppure un fragolino al forno con patate, pomodorini e olive di Gaeta (25 €), un coccio ai quattro pomodori o una catalana di crostacei (35 €).
Se avete voglia di semplicità (per il modo di dire), ordinate una frittura di paranza (15 €), un arrosto di pesce o di crostacei (25 €) o un’aragosta, ma lasciate uno spaziato per i dolci della casa.
Magari ad una selezione di dolci misti (12 €): semifreddo al pistacchio, un tortino bianco e un gianduiotto freddo, naturalmente, con un calice di vino da abbinare.
Quindi capite che andare da Romolo al Porto non è semplicemente sfamarsi, è vivere un’esperienza sensoriale, unica.
Voi lo conoscete già, vero?"
Il ristorante Da Romolo al Porto è un locale storico, nato nel 1968 grazie all’intuito e alla passione di Romolo Regolanti, papà di Walter (sommelier) e Marco Tullio (chef) che portano avanti l’attività di famiglia con orgoglio e grande successo, tant’è che il ristorante è diventato metà fissa di gourmet, foodies, critici enogastronomici, chef e personaggi del mondo dello spettacolo di Roma e non solo.
Proprio pochi giorni fa a Walter è arrivato il più prestigioso riconoscimento nel mondo del vino, quello di “Chevalier” dell’Ordre des Coteaux de Champagne. E lui, il Cavaliere dello Champagne di Anzio, è felice e orgoglioso di portare alto nel mondo la sua città natale.
I segreti del successo di Romolo al Porto sono pochi: solo pesce freschissimo locale, pescato a “km 0”, frutta e verdura di stagione della zona, la pasta all’uovo e i dolci fatti a mano dallo staff, con gli ingredienti di prima scelta e una carta di vini che farebbe invidia ai ristoranti più “in”.
Più di 350 etichette prestigiose, nazionali ed estere, tra cui 30 Champagne, con un focus sui vini “naturali” e un altro sui vini laziali. Infatti, ho scelto con grande piacere Epos, un Frascati Riserva di Poggio le Volpi.
Una curiosità: questo è stato il primo ristorante in Italia ad inserire una sezione di biodinamico, biologico e naturale.
E ora sta arrivando un’altra novità: “Aged”, una sezione dedicata ai vini di annata. Walter è convinto che il vino non va assolutamente bevuto giovane, che è una materia che continua a vivere e ad evolversi anche nelle bottiglie, e che bere i vini evoluti dà molte più soddisfazioni. Quindi a breve troverete una pagina in più, con circa una ventina di etichette e diverse annate di ognuna di esse.
Il vero cavallo di battaglia di Romolo al Porto sono i crudi. Pesce freschissimo, ça va sans dire, lavorato con semplicità, insaporito con pochi elementi: il sale, le erbe aromatiche e l’olio buono, quello serio.
Se seguite il profilo di Walter Regolanti che è decisamente social, avrete notato che ogni pomeriggio, subito dopo l’asta, lui pubblica il post con il pesce disponibile della giornata. Quante volte vi è capitato sbavare sopra le immagini di cassette di ricci di mare, sui gamberi rossi succulenti o sull’argento di alici?
Prendete nota: se avete in programma la cena da Romolo, studiate il pescato del giorno, chiamate e prenotate “quel pesce” o “quelle mazzancolle”. Anche se quando ci vado io, mi affido totalmente alla maestria e bravura di Walter e Marco.
La selezione di crudi può essere composta da 10 portate (25 €) o da ben 18 portate (45 €).
Scampi olio e limone.
Gamberi rossi olio e pepe.
Tracina al timo e pepe.
Fragolino con rosmarino.
Gamberi bianchi.
Mazzancolle con julienne di carciofi.
Tre lati di tonno: filetto, pancetta e lardo bruciacchiato, impareggiabile.
Bolle di sapore: 5 assaggi di crudi tra gamberi, calamari e tonno, marinati negli estratti di frutta e verdura aromatizzati. Una vera tavolozza di sapori e di colori.
Grissino integrale al crudo con asparagi di mare e vellutata di spinaci.
Un tris di tartare sul pane carasau: gamberi rossi, tonno e puntarelle con calamari
Per chiudere il cerchio, gli antipasti cotti sono d’obbligo: una selezione di 10 portate (25 €) o di ben 20 portate (45 €).
Seppia croccante glassata.
Tortino di patate e merluzzetti.
Tempura di verdure e calamaretti.
Bocconcini di merluzzo al burro e alici.
Se ce la fate a mangiare ancora, o se avete rinunciato a qualcuna delle portate, dovete assolutamente assaggiare la minestra di pesce anziate, un’antica ricetta dei pescatori (15 €). Brodo saporito e concentrato, fatto con i piccoli pesci che non vuole nessuno perché pieni di spine, ma infinitamente saporiti, pomodorini che aggiungono quella giusta acidità e spaghettini spezzati. Leccherete il piatto.
Ma, naturalmente, potete assaggiare altro: i maltagliati con i frutti di mare e crostacei (15 €), spaghetti con polpi e pecorino (15 €), spaghetti con le vongole (13 €) oppure un fragolino al forno con patate, pomodorini e olive di Gaeta (25 €), un coccio ai quattro pomodori o una catalana di crostacei (35 €).
Se avete voglia di semplicità (per il modo di dire), ordinate una frittura di paranza (15 €), un arrosto di pesce o di crostacei (25 €) o un’aragosta, ma lasciate uno spaziato per i dolci della casa.
Magari ad una selezione di dolci misti (12 €): semifreddo al pistacchio, un tortino bianco e un gianduiotto freddo, naturalmente, con un calice di vino da abbinare.
Quindi capite che andare da Romolo al Porto non è semplicemente sfamarsi, è vivere un’esperienza sensoriale, unica.
Voi lo conoscete già, vero?"
Romolo Al Porto
Immagini personali scattate il primo gennaio di quest' anno in una passeggiata per Anzio:
Romolo al Porto: alcune immagini dal web:
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