https://anticoalbergo.it/
Voto: 78
Numero di visite: 3
Ultima visita: 12/2022
Fascia di prezzo: 48-65
Guide e recensioni:
Golosario,
Michelin,
Mangiarozzo,
Alice, Fuori Casello-Pioltello- (MI)
Un locale storico, da anni sulla Michelin, radioso per il Golosario, esaltato da Carlo Cambi nel suo Mangiarozzo, qui ci veniamo da diversi anni per le cene natalizie aziendali.
Bell'edificio settecentesco in centro al paese di Pioltello, nell'hinterland milanese, qui ci siamo sempre trovati bene come cucina, forse a volte un po' meno per il servizio, ma comunque sempre cenando in allegria ed in ottima compagnia e gustando i piatti ben eseguiti dalla cucina. Locale molto ampio, con diverse sale e salette, proposta variegata di piatti della tradizione realizzati con bravura, sapori d'un tempo, classici, forse un po' datati come presentazione ed impiattamento.
Per la Michelin: "Gli ambienti di questo noto ristorante rimandano alle origini settecentesche dell'edificio, un'atmosfera accogliente sotto soffitti di travi e mattoni a vista, mentre nella bella stagione ci si può accomodare nel gradevole dehors ombreggiato dal glicine. La cucina è decisamente classica, di terra e di mare, con alcune specialità lombarde sempre presenti."
Per il Golosario 2024:
Per Alice: "Un locale della vecchia Lombardia, con soffitto in legno, mattoni a vista e piacevole porticato per l'estate. La cucina spazia dalla tradizione regionale (in inverno bolliti e cossoeula compresi) a più leggere ricette di pesce. Immancabile la cotoletta alla milanese. Ampia carta dei vini con etichette internazionali."
Per il Mangiarozzo: "Un posto, quello dei fratelli Giuseppe e Carlo Bianchi, da provare almeno una volta. Sia per la cucina, di stretta osservanza lombarda, sia per la location. Il ristorante - che in realtà ha l'allure di una locanda, di un luogo di sosta, dove far scorrere il tempo senza frenesie - è articolato su diverse sale. C'è quella grande con il camino (adornato da pentoline di rame) che ha uno splendido soffitto in travi, c 'è la grotta con le caratteristiche volte a tutto sesto delineate da mattoncini a vista, ce ne sono altre due di dimensioni più piccole impegnate però da un solo tavolo dove trovano posto da dieci a venti persone, e infine c'è la seconda saletta del camino: più raccolta, molto intima nelle sere invernali, dove è piacevolissimo stare a chiacchierare o a sorseggiare un distillato dopo una cena che non è mai banale. Il resto dell'arredamento è in tono: rustico, ma con tratti di rurale eleganza, caratterizzato da sedie e arredi in legno, mise en place molto curata e tavoli sufficientemente distanziati. Molte di queste sale hanno l'aria condizionata ma d'estate non disdegnate di mangiare all'aperto, nel giardino interno caratterizzato da un'ampia tettoia in legno, utilizzata per lo più nei mesi da maggio a ottobre. La cucina, come detto, non si discosta dai canoni della tradizione, il menù territoriale e stagionale ha punte di ottimo livello. Tra le migliori proposte dello chef Giuseppe troverete risotto saltato alla milanese o con ossobuco, rognoncino trifolato con polenta, cervella di vitello con zucchine impanate e fiori di zucca fritti, orecchia d'elefante con pomodorini ciliegia, cassoeula, bollito misto e foiolo. Ma anche la carta in dettaglio offre svariate specialità a cominciare dagli antipasti: crudo di ricciola e gamberi, baccalà mantecato con gambero rosso e crema di zucca, bruschette di pane rustico primosale, acciughe e marmellata di cipolle, fegato grasso d'oca con mostarda di verdure, insalata di carciofi con fonduta di taleggio, degustazione di antipasti regionali selezione di salumi con giardiniera fatta in casa. Tra i primi: linguine capesante gamberi e vongole, risotto mantecato con zucca gialla e salsiccia, stracci di pasta fresca con verdure invernali e crescenza, fettuccine con ragù di agnello e pecorino, cappelletti di stracotto con spuma di besciamella, zuppa di cipolle gratinata, crema di finocchio mela e zucca con grissini al rosmarino. I secondi spaziano dalla carne al pesce: branzino con foglie di patate timo e pomodorini, rombo al forno con carciofi cotti e crudi, merluzzo nero dell'Alaska con puntarelle saltate e salsa ai pinoli, trancio di ricciola con finocchi, fritto di gamberi calamari verdure ed erbe aromatiche, manzo al vino rosso, angus, fiorentina, guancia di vitello brasata con purea, agnello da latte dei Pirenei al forno con cipolla e pomodori. Elenchiamo anche alcuni piatti unici accuratamente cucinatı: risotto con carciofi e trancio di baccalà, costolette di cervo ai mirtilli miele e ginepro con pizzoccheri alla valtellinese, timballo di riso selvatico e verdure con filetto di manzo alla griglia. Poi c'è il menù degustazione proposto a 45 euro (comprensivo di vino e acqua) che cambia stagionalmente, trovate inoltre la settimana della tradizione: lunedì foiolo alla parmigiana, martedì bolliti, mercoledì brasato, giovedì cassoeula, venerdì merluzzo. Uno dei punti di forza di questo locale sono i dessert: dai gelati fatti in proprio alle mousse, dai classici crème caramel e tiramisù alle composte di frutta con sapiente uso delle erbe aromatiche. Senza dimenticare la proposta enologica, ampia e ben curata (con 350 etichette che vanno dai grandi vini a produttori meno conosciuti ma egualmente interessanti), che offre pure la possibilità di acquistare delle bottiglie da asporto a prezzi più che onesti. Per scoprire che anche la periferia milanese può avere tratti di buon gusto."
Per Fuori Casello: "Nell'ottocento questo locale era già una popolare vecchia osteria, che funzionava come stazione di posta con alloggi per i viandanti e stalla per i cavalli. Oggi il mestiere è finito nelle mani di Caterina Bianchi, aiutata dai figli Beppe e Menotti. Buona cucina qui significa specialità lombarde, che cambiano a cadenza stagionale. Si possono gustare ottimi risotti e ricette di pesce o carne a seconda dei gusti. I dolci sono tutti fatti in casa, come ad esempio la millefoglie con frutti di bosco e crema pasticcera."
Alcune immagini dal web:
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