Voto: 89
Numero di visite: 1
Ultima visita: 03/2023
Fascia di prezzo: 26-48
Guide e recensioni: Espresso, Gambero Rosso, Touring, Dissapore, La Stampa, ICentoTorino
-Torino- (TO)
Quando Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo ti dicono che il tuo Ceviche è il migliore che loro abbiano mai mangiato in vita loro, tu sei in paradiso, puoi anche ritirarti a vita migliore... Ma Patricia Trujillo e Miguel Bustinza non hanno appeso il cappello (da chef) al chiodo, bensì sono andati avanti più di prima con mille idee nuove e con la consapevolezza di essere uno tra i migliori ristoranti di cucina peruviana nel nostro paese, isole comprese!
Bravi!
I colori dei loro piatti e del loro locale, la freschezza del lime che rende il Ceviche unico, con la cipolla rossa, il peperoncino ed il coriandolo che esaltano i sapori in una marinatura praticamente perfetta del pesce (persico, tonno, salmone, ricciola), il platano fritto, il mais andino, tutto è piacere in questo locale, anche il servizio in sala di giovani ragazze veloci e competenti, e la bravura e la gentilezza di Patricia, la padrona di casa.
La partecipazione alla trasmissione Family Food Fight condotta da Lidia Bastianich, con Joe e Antonino Cannavacciuolo, gli ha dato una buona visibilità (Patricia ieri sera ci ha confermato che se non ci fosse stato il Covid che li aveva fermati nessun concorrente avrebbe mai partecipato ad una trasmissione chiudendo per settimane il proprio ristorante, ecco spiegato il motivo per cui la trasmissione non è più stata ripetuta in Italia) e li ha fatti conoscere al grande pubblico, ed oggi vengono appassionati da tutt' Italia per gustare i loro piatti... e che dire? Straordinari! Tutto ciò che abbiamo mangiato, dall' antipasto al dolce, ci ha assolutamente entusiasmati. Buonissimo il Ceviche, che io e Ale abbiamo scelto nella modalità Carretillero, il più venduto per le strade di Lima, tradizionale con una porzione croccante di frittura di calamari, dove la frittura incontra il leche de tigre... un abbinamento di consistenze e sapori, dalla croccantezza della frittura alla marinatura fresca del persico che ci hanno conquistato.
Per il Gambero Rosso 2024:
2 mappamondi per il Gambero Rosso: "Miguel Bustinza, chef, con la moglie Patricia Trujillo Villar, in pasticceria e in sala, guidano con passione ed entusiasmo questo ristorante e pisco bar (da settembre 2019 aperto dalle 7 del mattino con colazione tipica dolce e salata), diffondendo una tradizione culinaria millenaria e la sconfinata biodiversità sudamericana. Da non perdere il Ceviche de pescado, come il "calliente Nikkei" (branzino alla piastra, fumet con miso, ponzu e aji panca), mentre la causa en Los Andes (tortino di patate con verdure e avocado) si presta a tanti abbinamenti, come quello con il pesce crudo. Piccola proposta di vini, birre artigianali e cocktail rivisitati da Patricia, ad esempio El Capitan, con Pisco e Vermuth, originale fusion sabauda-peruviana. Da poco tempo è nata una nuova avventura: Nativo Esperienza Peruviana, stesso indirizzo ma proposta più contemporanea e creativa, aperto solo a cena, per un viaggio inedito fra le tradizioni amazzoniche: 2 menù, Menù Recuerdos e Menù Sentimientos, proposti rispettivamente a 80 e 70 euro a persona."
Per La Stampa: "Miguel Bustinza è nato a Barranco, un quartiere di Lima, da genitori andini di Cusco. Da ragazzino ha sempre lavorato nel ristorante della madre, ma il suo obiettivo era studiare. Inizia Archeologia per poi laurearsi in Economia. Si trasferisce in Italia, a Roma. Da lì prende un treno per Milano. Sceso alla stazione si incamminata alla ricerca di piazza del Duomo trovandosi invece in piazza Castello. Solo e frastornato incontra un connazionale e trova così il suo primo lavoro in Italia. Miguel va a fare il badante a una coppia di anziani nel Canavese.
Anche la mamma di Patricia Trujillo aveva un ristorante, ma nella regione amazzonica del Perù. Lavora a Lima finché non decide di fare un viaggio in Italia per visitare il paese. Ma quasi subito trova lavoro come bambinaia alle porte di Torino e rimane a crescere i tre nipoti del signor Beppe.
Miguel frequenta la comunità peruviana di Corso Peschiera, un giorno un amico dice di volergli presentare una ragazza.
Si sposano a Santa Rita, Patricia viene accompagnata all’altare dal signor Beppe. Lei continua a fare la bambinaia, lui a lavare scale e a rispondere alle telefonate in un call centre. Aprire un ristorante è ormai il loro sogno comune, anche quando Miguel, il suo spagnolo e la sua laurea in Economia vengono assunti in banca.
Il ristorante Vale un Perù nasce in via Prali nel 2012. Per aprirlo Miguel e Patricia hanno investito le loro liquidazioni. Si beve pisco sour, si mangia ceviche di pescado. È un locale piccolo ma nel giro di un paio d’anni la necessità di allargarsi è pressante. Miguel e Patricia alzano la serranda in via San Paolo, 52/B e da allora non si fermano più, rivoluzionano il menu. In Italia i ristoranti peruviani sono purtroppo pochi, più o meno un centinaio. Quello a San Paolo è un gioiello per cura e cultura gastronomica e un’occasione per i torinesi di assaggiare una cucina dal valore inestimabile, che vale il proverbiale Perù."
Per I Cento Torino 2020:
Per Dissapore:
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