https://trerecastellamonte.it/
Voto: 92
Numero di visite: piΓΉ di 5
Ultima visita: 01/2019
Fascia di prezzo: 62-68
Guide e recensioni: Golosario, Espresso, Gambero Rosso, Accademia Italiana Cucina, Alice, Touring, Gambarotta
-Castellamonte- (TO)
Aggiornamento del giugno 2024:
Sono tornato, a distanza di 5 anni e mezzo, ai Tre Re di Castellamonte oggi a pranzo, in compagnia del mio amico e collega Marco.
Ed ho mangiato davvero benone, anche se un solo piatto principale (uno straordinario risotto Carnaroli vaniglia, limone e ricci di mare) ed un amouse bouche (fiore di zucchina ripieno con mozzarella) offertoci dalla cucina, per concludere poi con piccola pasticceria e fragole con granella di zucchero sempre gentilmente offertoci con il caffè.
Marco ha invece optato per un' eccellente tempura di polpo, zucchine ed i loro fiori con salsa al pepe rosa.
Il tutto accompagnato da un calice di Erbaluce La Rustia di Orsolani, straordinario!
Qui si apprezza la bravura in cucina del titolare Roberto con Federica e della loro troupe di giovani chef molto preparati: starete davvero bene!
Prezzi medio-elevati. Servizio impeccabile.
Aumento del voto (da 90 a 92 punti) e assegnazione della seconda "barba".
Questo il mio post precedente:
Matrimoni, compleanni, cene e pranzi di lavoro, qui ai Tre Re di Castellamonte ci sono sempre venuto in compagnia.
Golosario nel 2023 lo premia con il "locale radioso".
Ed Γ¨ sempre un piacere tornare in una delle mete classiche della cucina piemontese, un luogo che ha oramai superato il secolo di vita.
Oggi a gestirlo ci sono Roberto Marchello e la moglie Federica, coadiuvati da collaboratori giovani e sorridenti e molto professionali.
Antipasto Tre Re (battuta di Fassone, vitello tonnato e insalata russa); agnolotti alle tre carni; risotti in svariati modi; zabajone con torcetti: qualsiasi cosa scegliate qui Γ¨ squisita! Parola di un gourmet!
Un luogo dove si sta sempre bene... anche se i prezzi, bisogna dirlo, sono abbastanza elevati.
Per il Touring 2024: "Piccolo ed efficiente esercizio, stile "vecchio Piemonte", dalla gestione familiare sin dal 1916; l'ambiente e l'arredamento sono in stile tradizionale con camere luminose e accoglienti e spazi comuni funzionali. Il ristorante, fiore all'occhiello della struttura, propone una linea di cucina piemontese e classica"
Per l' Accademia 2024:
Per l'Espresso 2021: "Dal 1916 il Tre Re Γ¨ una bandiera della ristorazione del Canavese e ha tenuto il passo coi tempi mantenendo uno stretto legame col territorio e le ricette tradizionali. L'accoglienza Γ¨ cortese e familiare. Piatti storici come gli agnolotti "dei Tre Re" o la finanziera sono sempre presenti in carta. Da provare lo zabaione, accompagnato dai torcetti, preparato al tavolo. Cantina varia con ricarichi corretti."
Per il Gambero Rosso 2020, 76 punti, 1 forchetta: "La vecchia locanda di paese negli anni si è rinnovata ed è diventata elegante ritrovo senza perdere il calore d'antan. Solidità e concretezza nell'arredo che si ritrovano in una cucina sussurrata tanto è discreta, che ha radici nel territorio canavesano strizzando l'occhio all'attualità . Autunno e inverno vedono esplodere i migliori sapori della zona (tofeja, bagna caoda, ravioli, zuppe), così difficili da reperire oggi. Il tutto completato da una bella carta dei vini che privilegia le cantine locali, tutte da scoprire, e un servizio all'altezza che abbina misura ed efficienza. Nota per l'etereo zabaione preparato in sala nel polsonetto di rame e accompagnato dagli squisiti torcetti".
Per Alice 2009: "Castellamonte Γ¨ nota come la cittΓ della ceramica: particolarmente per le sue stufe (non mancare la visita alla Mostra della Ceramica). In un bel edificio settecentesco, atmosfere romantiche e raccolte e una cucina che rispecchia la tradizione locale arricchendola con spunti creativi: risotto ai fiori di zucca, fonduta con tartufi, finanziera, amaretti morbidi. Si spendono 60-70 euro, esclusi i vini dell'ampia selezione nazionale. Tavoli all'aperto nella bella stagione"
Per Bruno Gambarotta 1999: "Il locale Γ¨ ospitato in un'antica stazione di posta del 1700 ed Γ¨ gestito dalla stessa famiglia oramai da tre generazioni e precisamente dal 1916 quando venne comprato da nonna Teresa. Suggestivi gli arredi rimasti quelli di una volta, con i tre busti dei regnanti di casa Savoia in terracotta. E' dunque un ristorante da annoverare tra quelli storici. La cucina proposta dal titolare Carlo De Marchi e dallo chef Giovanni Giachetto Γ¨ quella della tradizione piemontese, particolarmente apprezzata da famiglie e comitive di buongustai. Ospita normalmente 70 coperti che diventano 150 in occasione di banchetti.
Piatti consigliati: Antipasti, in particolare caldi. Primi: paste fresche, risotti. In stagione tofeja e zuppa di cavoli. Secondi: finanziera; fonduta e tartufi; capretto. Dessert: torta torronata; zabajone; gelati artigianali; amaretti morbidi e torcetti (in fianco del locale la famiglia gestisce anche una pasticceria). Vini: locali e piemontesi: Carema, Erbaluce; bianchi friulani."
Le mie immagini del giugno 2024:
Le mie immagini del giugno 2024:
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