https://www.locandaaurilia.com/
Voto: 91
Numero di visite: 3
Ultima visita: 12/2023
Fascia di prezzo: 32-46
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Golosario, Espresso, Michelin, Gambero Rosso, Mangiarozzo, Accademia Italiana Cucina, Alice, Touring
-Loreggia- (PD)
Aggiornamento del 19 dicembre 2023:
A pochi giorni da Natale sono ritornato per la terza volta alla Locanda Aurilia, a distanza di 3 anni e mezzo dall'ultima esperienza durante il Covid 19.
A parte i prezzi addirittura leggermente abbassati rispetto a 3 anni fa (cosa incredibile 😮👍) che già aumenta il voto di almeno 1 punto, anche la cucina questa sera mi ha colpito in maniera positiva e quindi ben 3 punti in più, che fanno salire il locale alla 279esima posizione in classifica (da 88 a 91 punti) con la meritata assegnazione della seconda "barba".
Davvero classicissimo il locale e la loro cucina, con un inizio travolgente con la trippa con menta e formaggio davvero eccellente, quindi tagliatelle al ragù di frattaglie (se la cottura fosse stata un po' più "al dente" gli avrei assegnato almeno 1/2 punti in più, ma erano davvero un poco scotte... però in Veneto la pasta l'ho mangiata così varie volte, vuol dire che è nel modo di cucinarla dei veneti un po' avanti di cottura...peccato perchè il ragù era straordinario), quindi ho terminato con la Martondea con verza e polenta biancoperla, un piatto tipico della cucina veneta, una sorta di fressa, o frissa, o griva, come volete chiamarla (le fresse sono polpettine di suino realizzate in salumeria macinando pezzetti di fegato, polmone, frattaglie varie, carnetta e grasso di gola, che vengono impastati insieme, creando polpettine che vengono avvolte nell'omento, per tenere insieme i differenti tipi di carne - qui con poche frattaglie e senza fegato ma con aggiunta di pinoli e uvetta): davvero molto buona!
Ottimi i due calici di vino scelto e l'amaro Braulio finale. Conto davvero molto onesto"
Questo il mio post precedente:
Il mio primo appuntamento con la Locanda Aurilia fu nel novembre del 2016 per l'Oca di San Martino, e fu davvero una scoperta straordinaria quella di questo ristorante classico, dall'ambiente semplice e d'antan.
Ci tornai poi nella prima occasione di uscita dopo il Lock Down tra marzo e maggio del 2020 causa Corona Virus quindi nel mese di maggio dove chi si aggirava per lavoro tra i ristoranti sembrava un sopravvissuto da film catastrofico fantascentifico.
Due occasioni dove la cucina di Onorio, ben servita in tavola da Ferdinando e Lucia, si è fatta apprezzare per la tradizione sempre presente e per le materie scelte e l'estrema conoscenza del territorio.
Piatti come baccalà mantecato, trippa alla menta e formaggio, risotti e bigoli, tagliatelle con sughi di stagione, rognone di vitello al Friularo, carni alla griglia, insomma... una cucina classica che si muove nel rispetto della tradizione ma con un occhio a nuove strade. Notevole la scelta dei vini.
NEWS: Ritorna la Chiocciola nell'edizione 2024 di Osterie d'Italia
Aggiornamento 14/10/2024: Chiocciola 2025!
Per Osterie d'Italia 2024, Chiocciola Slow Food: "Un luogo dove il tempo scorre tranquillo, tra accoglienza e solida cucina.
Un tempo stallo di cavalli e osteria sulla strada del Santo, oggi albergo e ristorante, gestito dalla famiglia De Marchi: Lucia e Ferdinando in sala, Osorio in cucina. Il tempo si fa sentire, ma gli ambienti, suddivisi in più sale, sono puliti e ben tenuti. Un punto di riferimento prezioso per chi è di passaggio, ma anche per qualche serata dedicata ai vini della ben fornita cantina, da visitare; o ai formaggi, con un carrello dove si trovano le specialità anche di piccoli produttori.
In cucina i prodotti dei territori circostanti, come la carne del Montello, usati in preparazioni classiche ma leggere. Tra gli antipasti troviamo il baccalà mantecato, le sarde in saor e la trippa con menta e formaggio. Gli gnocchi e i bigoli all'Aurilia tra i primi. Tanti tagli di carne, anche alla griglia, senza tralasciare un filetto di baccalà al forno con patate. I dolci sono fatti in casa.
Piatti: Trippa alla menta e formaggio; Bigoli all'Aurilia; Filetto di baccalà al forno con patate"
Piatti imperdibili: baccalà mantecato con polenta e salsa verde all’acciuga; bigoli all’Aurilia; rognone di vitello trifolato al vino Friularo e porro con polenta Biancoperla e timballo di verdure. Meringa alla liquirizia al forno ripiena con gelato al limone"
Per il Touring: "Un ristorante storico che nelle sue tre sale ha saputo mantenere intatto un fascino d'altri tempi, con il caminetto a scaldare le fredde giornate invernali e i piatti tipici della tradizione veneta e padovana tramandati di generazione in generazione. Oggi si affida a una squadra ben collaudata, formata da Osorio De Marchi in cucina, il fratello Ferdinando in sala e la sorella Lucia all’accoglienza. Tra le proposte, bigoli all'Aurilia, gnocchi di stagione, rognone trifolato, soufflé al cioccolato e un carrello di selezionatissimi formaggi provenienti da tutta l'Italia. La carta dei vini e dei distillati non delude"
Per l' Accademia: "Locale fondato nel 1952 e condotto sempre dalla stessa famiglia, oggi alla seconda generazione, offre una cucina del territorio fatta di piatti tradizionali, utilizzando prodotti stagionali a chilometro zero e della migliore qualità. Offre, altresì, un'eccellente selezione di formaggi e di vini, 800 etichette in cantina, tutte selezionate con alta professionalità. L'ambiente è signorile, il servizio perfetto, la stagionalità costante il tutto con un ottimo rapporto qualità - prezzo.
Piatti tipici:
Baccalà mantecato e salsa verde all'aringa
Gnocchi di zucca, burro fuso e grana (fondina a novembre)
Trippa alla menta e formaggio
Maccheroncini di farina di castagne in salsa di noci e raspe di Asiago
Risotti diversi nei vari periodi dell'anno (asparagi, piselli, radicchio, frattaglie, funghi)
Oca servita come antipasto, primo o secondo (novembre)
Rognone di vitello trifolato al vino friulano
Gran bollito Aurilia con cappone in canavera (dicembre)
Meringa alla liquirizia al forno ripiena con gelato al limone
Piatto da non perdere:
Bigoli all'Aurilia"
Per il Gambero Rosso 2006: "Sarebbe davvero un peccato arrivare a fine cena ormai sazi e non avere più spazio e forza per dedicarsi al carrello dei formaggi: chi li ama, farà bene a ricordare che quelli proposti dai fratelli De Marchi valgono davvero l'assaggio. Peraltro, in questo storico e classico locale a gestione familiare, che sta a cavallo fra le province di Padova e Treviso, in una zona di belle ville, qualche tentazione arriva anche prima. Dalla frittata di verdurine a un'importante e qualitativa selezione di salumi, per poi (passando ai primi) dedicarsi agli gnocchi in tre colori, ai risotti (asparagi o funghi o piselli: dipende dalla stagione), alle zuppe, ai ravioloni ripieni di verdure o carne. Secondi nel segno della carne: di manzo alla brace, o di agnello e coniglio al forno, poi le varie tagliate, tutte accompagnate da un buon assortimento di contorni, crudi e cotti. In carta c'è anche un piccolo spazio dedicato al pesce: il baccalà non manca mai e si può gustare sia mantecato (come antipasto) che (eccellente) alla vicentina con polenta (come secondo). Ma si può trovare anche un buon branzino o una fresca e ben presentata tartare di salmone con pomodorini e olive taggiasche. I dolci (tutti della casa) sono piuttosto classici: la panna cotta, il tiramisù, le pere al vino con gelato alla cannella, i sorbetti, le crostate. Il tutto arricchito da una carta dei vini ben assortita (parecchie centinaia di etichette, italiane e straniere) curata da Ferdinando, uno dei tre fratelli De Marchi. E da un servizio sorridente e cortese."
Queste le mie immagini di questa sera, 19 dicembre 2023:
Queste le mie immagini precedenti:
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