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Voto: 92
Numero di visite: 4
Ultima visita: 09/2020
Fascia di prezzo: 29-37
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Espresso, Michelin, Gambero Rosso, Accademia Italiana Cucina, Alice, Touring, IdentitΓ golose
-Pianoro- (BO)
Ho cenato e pranzato in questa bella osteria alle porte di Bologna per ben 4 volte, l'ultima nel settembre del 2020, ed anche se ho letto di un cambio di gestione dell' agosto 2022, posso sempre considerare questo locale come uno tra i più interessanti della zona bolognese verso i colli. E poi leggo che adesso l'hanno rilevato Michela e Nicoletta del Lago Biacchese... se così fosse sicuramente questo è un bel segnale...Al Lago Biacchese ci sono stato alcune volte ed ho sempre mangiato benissimo e super tipico!
Quindi vedremo... Per le volte in cui sono stato, il locale, gestito da Maria Elena e Matteo, mi ha sempre pienamente soddisfatto con una solida cucina tradizionale, in un atmosfera assolutamente piacevole con ottimi sottofondi musicali.
Sfoglia tirata a mano per le paste di propria produzione, gramigna, tagliatelle, tortellini...poi carni, polpettone su tutte, che io adoro e naturalmente la cotoletta alla bolognese.
Ottimi anche i dolci ed i vini selezionati da Matteo.
Per il Touring: "In questa osteria gusterete sia i prodotti tipici della tradizione bolognese, sia le creazioni della casa a base di materie prime della zona. Il locale si presenta in maniera per nulla pretenziosa e per chi ama i primi Γ¨ davvero un punto d’arrivo. Tra le specialitΓ : battuta di carne cruda, tagliatelle con ragΓΉ alla bolognese e cotoletta alla bolognese"
Per l' Accademia: "Piatti della tradizione con accenti creativi.
Piatti tipici:
lasagnette in ragΓΉ di Cinta senese
passatelli asciutti in ragΓΉ bianco, pinoli, uvetta, parmigiano reggiano
polpette di fassona con friggione bolognese
vera mortadella di Bologna
salame rosa di Pasquini, lardo e salame di cinta senese"
Per Alice: "Cucina saporita, sostanziosa e generosa nei condimenti, proprio come comanda la tradizione emiliana. Le ricette sono quelle collaudate: tagliatelle al ragΓΉ di mora romagnola, tortellini in brodo, passatelli asciutti in crema di parmigiano, polpette di mortadella con friggione bolognese, battuta di manzo al coltello; cialda croccante alle mandorle farcita di crema mascarpone di bianca modenese. E tutte ben si sposano con la ricca cantina. Alla fine si spendono 35-40 euro, vini esclusi, e si esce soddisfatti"
Per Osterie d'Italia 2020: "Osteria sulle prime coline alle porte di Bologna, propone una solida cucina tradizionale: tagliatelle al ragΓΉ, tortellini in brodo, cotoletta alla bolognese.
Dopo l'esperienza allAnice Stellato di Zola Predosa, Matteo Gavioli - in sala - e Maria Elena Acri - in cucina -, sono diventati l'anima e il cuore di questa osteria sulle prime colline alle porte di Bologna. Pochi coperti, un bel locale dai colori caldi e la proposta di una solida cucina tradizionale bolognese. Grande attenzione alla scelta dei fornitori (salumi e carni in particolare) oltre a un vero amore per i vini del territorio e per quelli piemontesi: una passione di Matteo.
Si puΓ² iniziare con la selezione di salumi (12 €) o con la battuta di fassona per proseguire con le tradizionali tagliatelle al ragΓΉ e la zuppa imperiale (12 €), che vi verrΓ proposta anche in piena estate. In inverno sono protagonisti anche i classici tortellini in brodo. L'offerta delle carni per i secondi Γ¨ particolare grazie alla presenza di piatti "domestici" come il polpettone e il fegato in crosta; ottima anche la cotoletta alla bolognese (13€), tra le migliori assaggiate. Friggione, patate al forno e verdure stagionali fra i contorni. Per finire, dolci tradizionali come il salame di cioccolato e la panna cotta (5€). Bella la carta dei vini, con particolare attenzione dedicata alle etichette biologiche."
Dopo l'esperienza allAnice Stellato di Zola Predosa, Matteo Gavioli - in sala - e Maria Elena Acri - in cucina -, sono diventati l'anima e il cuore di questa osteria sulle prime colline alle porte di Bologna. Pochi coperti, un bel locale dai colori caldi e la proposta di una solida cucina tradizionale bolognese. Grande attenzione alla scelta dei fornitori (salumi e carni in particolare) oltre a un vero amore per i vini del territorio e per quelli piemontesi: una passione di Matteo.
Si puΓ² iniziare con la selezione di salumi (12 €) o con la battuta di fassona per proseguire con le tradizionali tagliatelle al ragΓΉ e la zuppa imperiale (12 €), che vi verrΓ proposta anche in piena estate. In inverno sono protagonisti anche i classici tortellini in brodo. L'offerta delle carni per i secondi Γ¨ particolare grazie alla presenza di piatti "domestici" come il polpettone e il fegato in crosta; ottima anche la cotoletta alla bolognese (13€), tra le migliori assaggiate. Friggione, patate al forno e verdure stagionali fra i contorni. Per finire, dolci tradizionali come il salame di cioccolato e la panna cotta (5€). Bella la carta dei vini, con particolare attenzione dedicata alle etichette biologiche."
Per IdentitΓ Golose: "Bologna Bologna e non Pianoro, a cui Rastignano appartiene, perchΓ© l’Osteria numero sette Γ¨ una delle prime case oltre i confini comunali del capoluogo che ci si lascia alle spalle per puntare sul Passo della Raticosa e poi quello della Futa. Quella che a lungo Γ¨ stato il Minestraio, un locale di soli primi piatti, da poco piΓΉ di un anno ha fatto un passo indietro e pure uno in avanti, nel senso che come osteria ora celebra pure gli antipasti e poi i secondi, quindi i dolci come si conviene a una vetrina che Γ¨ anche caffetteria e pasticceria durante tutto il giorno. In cucina Arnaldo Laghi, romagnolo area Brisighella, in sala Piero Pompili, marchigiano di San Benedetto del Tronto, che in rete si Γ¨ ritagliato un irriverente e intelligente spazio grazie al blog del Gastronomo Riluttante, nel quale brilla con il nomignolo di Mucca Pazza, alternando polemiche,a volte feroci, a recensioni di colleghi presentati sotto la miglior luce possibile. Ma visto che il tema-guida della rubrica Γ¨ il cibo, a tavola! Quella del duo Laghi-Pompili Γ¨ un inno alla qualitΓ , meno alla quantitΓ , della tradizione bolognese che Γ¨ all’opposto delle modernitΓ spagnole, pietanze molto ricche, a volte ridondanti, che tendono all’ammucchiata di piΓΉ ingredienti e sapori, mai qualcosa che un dietologo approverebbe senza fiatare. E qui sta la sua grandezza, il senso di appagamento che assicura. Sta all’esecutore, al cuoco, far sΓ¬ che non sia anche pesante. A Rastignano Γ¨ un inno alla mortadella, a passatelli e cappelletti, a lasagne e tagliatelle (con ragΓΉ di cinta senese), di guancia brasata e battuta di manzo, di polpette e trippa fino alla zuppa inglese. ."
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