Voto: 97
Numero di visite: 2
Ultima visita: 11/2024
Fascia di prezzo: 42-56
Guide e recensioni: Golosario, Espresso, Michelin, Gambero Rosso, Touring, Identità golose, FuoriCasello, EatPiemonte, LaSentinellaDelCanavese
-Ivrea- (TO)
Aggiornamento del novembre 2024:
Esattamente 10 anni dopo la nostra precedente visita alla Mugnaia di Marco Rossi, da novembre 2014 a novembre 2024, siamo tornati, questa sera, per festeggiare il compleanno di Alessandra.
La notizia clamorosa è che, seppur salga in classifica di quasi 200 posizioni, con ben 4 punti in più (da 93 passa a 97, da 2 passa a 3 barbe, massimo riconoscimento) il ristorante La Mugnaia non è più il leader tra i ristoranti della mia città , perchè ieri è stato superato in classifica da dei ragazzini quindici-sedicenni che mi hanno scioccato per la loro abilità in cucina: il Morenica Ristorante Didattico della scuola alberghiera eporediese Ciac lo supera con 98 punti di ben 28 posizioni (Morenica 39esimo, La Mugnaia 67esimo).
Parliamo comunque di eccellenze assolute per ciò che riguarda i miei gusti personalissimi in ambito culinario, e questo mi rende molto orgoglioso di vedere un livello di altissima cucina nella mia città , come mai prima d'ora.
Veniamo alla cena di questa sera; abbiamo optato per due menù, io Terra (proposto a 44 euro) ed Alessandra Acqua (a 48 euro). Seppur i prezzi alla carta non risultino proprio economici, qui la cucina vale la spesa.
Un punticino in meno (gli avrei assegnato 98 punti se non avessero commesso un paio di piccoli errori) sia per qualche errorino (perdonabilissimo) nel servizio e sia, soprattutto, per l'antipasto del menù Acqua che proprio non mi è piaciuto (unico piatto che, diciamolo pure, tra tutti quelli assaggiati, non mi ha soddisfatto, mentre ad Alessandra è anche piaciuto: il Rollè di Cous Cous in zucchina marinata, frutti di mare, tartare di gambero e crema di burrata affumicata... no, io non l'ho trovato assolutamente a livello degli altri piatti).
L'inizio ottimo con l'amuse bouche, Crema di Arachidi e Spuma di Crodino, accompagnato da pane all'olio fatto in casa e un'eccellente Olio d'Oliva prodotto in Canavese, per la precisione a Settimo Vittone, apposta per il ristorante: qualità straordinaria!
Il mio antipasto, rispetto a quello già descritto del menù Acqua, il Girello in salsa tonnata con insalatina, l'ho trovato eccellente.
Così come straordinari sono stati i due primi piatti: Raviolo ripieno di pesce con bisque di gamberi per Alessandra e Gnocchi di patate e zafferano grigliati con crema di zucca e ragù di cervo per me: buoni buoni buoni entrambi i piatti, complimenti davvero!
Quindi i secondi: Polpo grigliato al barbecue di carbone con purè di patate per Alessandra e Spalla di Maialino prosciuttato e affumicato con purè di patate mantecata e giardiniera per me: senza parole, due piatti davvero eccellenti... anche se qui il polpo ha rasentato la perfezione... devo dire che forse mai ho assaggiato un polpo così straordinario!
Due dolci per concludere in bellezza: Gelato al lampone con semifreddo di mango e latte di cocco per Alessandra e Mousse di cioccolato con spuma di caffè per me... da applausi!
Questo il mio post precedente:
Ad Ivrea, la mia città , il ristorante che al momento si trova in prima posizione nella mia personale classifica è La Mugnaia, sita in una bella via del centro storico, Via Arduino.
Ci sono stato però soltanto in una occasione 😬 e sinceramente non so perchè.... Forse perchè NEMO PROPHETA IN PATRIA...
Ci venni nel novembre del 2014 e non scattai fotografie...mi sa che sia davvero giunto il momento di tornarci per realizzare foto personali dei piatti e per vedere se confermerà l'ottimo voto che gli avevo dato al tempo oppure se addirittura, vista la bellezza (ed immagino anche il gusto) dei loro piatti attuali che qui allego, possa aumentare nella classifica personale.
Due forchette Michelin, punteggio elevato per Gambero Rosso, radioso per il Golosario, ottimo anche per la guida dell'Espresso, questo ristorante dai pochi coperti si sta facendo strada nei top del Piemonte.
Per il Golosario addirittura viene definito "un genio" Marco Rossi, che sta in cucina ed è bravissimo, con una particolare attenzione alle erbe e ad altri vegetali.Poi piatti imperdibili vengono definiti la spuma di patate con tuorlo morbido, il risotto all'acqua di pomodoro e crudo di scampi e gamberi rossi di Mazara del Vallo, l'anatra: appunti di viaggio.
Per il Gambero Rosso 2024:
Per l'Espresso 2021: "Si scende una scala coperta da una volta a botte per entrare in questo ristorante, nel centro storico della città . Piccole salette con un bancone a vista dove vengono serviti piatti non solo della tradizione eporediese, come i ravioli del plin di bollito con brodo di fieno o il "cubo di Fassona alla brace di timo". Una carta dei vini corretta con qualche etichetta francese accompagna i menù degustazione (anche vegetariano)."
Per la Michelin: "Piacevole locale nascosto in una vietta del centro, dallo stile contemporaneo sotto a volte di mattoni storiche: è qui che il cuoco, appassionato e professionale, propone una linea di cucina moderna, attenta all'estetica, in cui convivono i sapori del territorio con aperture mediterranee. Non manca il pesce ed un orto didattico di proprietà ."
Per il Golosario 2024:
Per il Touring: "Un locale in pieno centro storico, aperto dal 2011, che già nelle intenzioni, si preannuncia essere un ottimo indirizzo dove andare a mangiare. La cucina proposta segue una filosofia ben precisa: solo farine biologiche dei mulini canavesani e piemontesi, oli del centro e sud Italia e, per finire, vini selezionati secondo i vitigni di provenienza. In menu, piatti tipici piemontesi alternati a preparazioni più creative: tonno di coniglio, risotto alla borragine con crudo di pescatrice e limone sotto sale, cubo di Fassona alla brace di timo e semifreddo con cantucci e passito di Caluso. La prenotazione è vivamente gradita"
Per FuoriCasello 2024:
https://www.identitagolose.it/sito/it/167/16187/ricette-dautore/la-ricetta-2017-di-marco-rossi.html
Per LaSentinellaDelCanavese: "La cucina non è fatta per salvare vite, ma sicuramente può renderle più piacevoli e appaganti». Questa una delle riflessioni che Marco Rossi, chef e titolare del ristorante La Mugnaia di Ivrea, utilizza per introdurre la sua filosofia culinaria e l’approccio che contraddistingue il suo locale.
Situato nel centro storico della città , e gestito dallo chef insieme a Elisa Campa, il ristorante è stato uno dei pochi del Canavese a essere insignito con due forchette dalla guida Il Gambero Rosso. La Mugnaia è un luogo speciale, dove la cucina della tradizione viene interpretata e raccontata con accenti inaspettati, attraverso influenze che arrivano da tutto il mondo, ma che non mancano di guardare al territorio circostante e alla materia prima di questa ricchissima terra.
Le storie intorno a un tavolo
«Da qualche anno a questa parte - racconta Marco Rossi - abbiamo ragionato sul senso stesso di fare il cuoco, una professione che ad oggi è particolarmente spettacolarizzata. Nel provare a raccontarci, quindi, non riusciamo a mettere in primo piano la figura dello chef, ma nemmeno solo il cibo. Ciò su cui vogliamo puntare nella nostra filosofia di locale, oltre alla cucina stessa, è la capacità di creare e costruire storie e legami tra le persone. Chi si siede al ristorante è pronto a vivere un nuovo capitolo della propria vita e a creare un ricordo indelebile».
Proprio da questa presa di coscienza è così nato l’ultimo progetto promosso dal ristorante “Raccontaci la tua Mugnaia”, una call to action che invita i commensali e clienti del locale a raccontare una loro storia, un momento speciale, in cui per un attimo la loro vita si è intrecciata a quella del ristorante. «Il cibo per noi è qualcosa di più - prosegue Marco Rossi - oltre al gusto e al sapore c’è anche una responsabilità sociale, perché alla nostra tavola si consumano anche le storie delle persone che vengono a trovarci e a provare i nostri piatti».
«Il cibo stesso poi è in grado di raccontare storie vicine e lontane - conclude lo chef - così come la mia storia, o quella dei miei collaboratori. Siamo un gruppo eterogeneo di persone, provenienti un po’ da tutto il mondo, che si sono trovate in questo locale. Nei nostri piatti e nella proposta cerchiamo di far confluire la nostra esperienza, ma anche la nostra passione, e questo spero e penso che si percepisca».
Cresciuto professionalmente in una trattoria della Val Chiusella, dove la tradizionalità e i sapori locali facevano da padrone, Marco Rossi oggi propone una cucina raffinata che guarda sì alla tradizione – dai sapori alle preparazioni del territorio di riferimento – ma capace di guardare anche oltre, di giocare con le consistenze e con le impressioni raccolte attraverso l’esperienza e la vita di tutti i giorni.
Il menù de La Mugnaia, in costante evoluzione, mette poi sempre in primo piano la stagionalità di materie prime e preparazioni. Da qui nascono le tre proposte dei menù degustazione definite “a mano libera”, pensate proprio per permettere allo chef di sperimentare attraverso ciò che il mercato, e la natura, offrono giorno dopo giorno. Terra, acqua e natura i tre menu degustazione che affiancano poi una raffinata lista a la carte. Tra le proposte degustazione, ricette che cercano di guardare a nuove formule e consistenze e che raccontano il territorio del Canavese. Tra queste spicca, tra le tante, il pesce che proposto a tavola sui carboni ardenti, un “gioco primitivo” che conduce i commensali in un viaggio gastronomico autentico all’interno del territorio circostante.
Sapori: nel nuovo menu il Piemonte incontra Tokyo
Con un menu in costante evoluzione, La Mugnaia viene apprezzato per le ricette innovative e raffinate, pensate per far incontrare i nuovi sapori con quelli più tradizionali. Tra i nuovi piatti proposti dallo chef Marco Rossi, “Un piemontese a Tokyo” è capace di raccontare perfettamente la filosofia che sta alla base dell’offerta culinaria del locale. Tra le preparazioni parte di questo nuovo piatto, assaggi figli del Canavesano ma rivisitati attraverso influenze orientali. Tra queste la battuta di Fassona, accompagnata da aria al wasabi. Si aggiunge poi il raviolo orientale, arricchito però da un ripieno di bollito piemontese; il crudo di trota della Val Chiusella; il tonno di coniglio, una classica preparazione piemontese, accompagnato da un brodo al lemongrass e infine il capunet cotto a vapore.
Per EatPiemonte:
Situato nel centro storico della città , e gestito dallo chef insieme a Elisa Campa, il ristorante è stato uno dei pochi del Canavese a essere insignito con due forchette dalla guida Il Gambero Rosso. La Mugnaia è un luogo speciale, dove la cucina della tradizione viene interpretata e raccontata con accenti inaspettati, attraverso influenze che arrivano da tutto il mondo, ma che non mancano di guardare al territorio circostante e alla materia prima di questa ricchissima terra.
Le storie intorno a un tavolo
«Da qualche anno a questa parte - racconta Marco Rossi - abbiamo ragionato sul senso stesso di fare il cuoco, una professione che ad oggi è particolarmente spettacolarizzata. Nel provare a raccontarci, quindi, non riusciamo a mettere in primo piano la figura dello chef, ma nemmeno solo il cibo. Ciò su cui vogliamo puntare nella nostra filosofia di locale, oltre alla cucina stessa, è la capacità di creare e costruire storie e legami tra le persone. Chi si siede al ristorante è pronto a vivere un nuovo capitolo della propria vita e a creare un ricordo indelebile».
Proprio da questa presa di coscienza è così nato l’ultimo progetto promosso dal ristorante “Raccontaci la tua Mugnaia”, una call to action che invita i commensali e clienti del locale a raccontare una loro storia, un momento speciale, in cui per un attimo la loro vita si è intrecciata a quella del ristorante. «Il cibo per noi è qualcosa di più - prosegue Marco Rossi - oltre al gusto e al sapore c’è anche una responsabilità sociale, perché alla nostra tavola si consumano anche le storie delle persone che vengono a trovarci e a provare i nostri piatti».
«Il cibo stesso poi è in grado di raccontare storie vicine e lontane - conclude lo chef - così come la mia storia, o quella dei miei collaboratori. Siamo un gruppo eterogeneo di persone, provenienti un po’ da tutto il mondo, che si sono trovate in questo locale. Nei nostri piatti e nella proposta cerchiamo di far confluire la nostra esperienza, ma anche la nostra passione, e questo spero e penso che si percepisca».
Cresciuto professionalmente in una trattoria della Val Chiusella, dove la tradizionalità e i sapori locali facevano da padrone, Marco Rossi oggi propone una cucina raffinata che guarda sì alla tradizione – dai sapori alle preparazioni del territorio di riferimento – ma capace di guardare anche oltre, di giocare con le consistenze e con le impressioni raccolte attraverso l’esperienza e la vita di tutti i giorni.
Il menù de La Mugnaia, in costante evoluzione, mette poi sempre in primo piano la stagionalità di materie prime e preparazioni. Da qui nascono le tre proposte dei menù degustazione definite “a mano libera”, pensate proprio per permettere allo chef di sperimentare attraverso ciò che il mercato, e la natura, offrono giorno dopo giorno. Terra, acqua e natura i tre menu degustazione che affiancano poi una raffinata lista a la carte. Tra le proposte degustazione, ricette che cercano di guardare a nuove formule e consistenze e che raccontano il territorio del Canavese. Tra queste spicca, tra le tante, il pesce che proposto a tavola sui carboni ardenti, un “gioco primitivo” che conduce i commensali in un viaggio gastronomico autentico all’interno del territorio circostante.
Sapori: nel nuovo menu il Piemonte incontra Tokyo
Con un menu in costante evoluzione, La Mugnaia viene apprezzato per le ricette innovative e raffinate, pensate per far incontrare i nuovi sapori con quelli più tradizionali. Tra i nuovi piatti proposti dallo chef Marco Rossi, “Un piemontese a Tokyo” è capace di raccontare perfettamente la filosofia che sta alla base dell’offerta culinaria del locale. Tra le preparazioni parte di questo nuovo piatto, assaggi figli del Canavesano ma rivisitati attraverso influenze orientali. Tra queste la battuta di Fassona, accompagnata da aria al wasabi. Si aggiunge poi il raviolo orientale, arricchito però da un ripieno di bollito piemontese; il crudo di trota della Val Chiusella; il tonno di coniglio, una classica preparazione piemontese, accompagnato da un brodo al lemongrass e infine il capunet cotto a vapore.
Le mie immagini del novembre 2024:
Alcune foto personali dell'esterno del locale scattate nel 2023:
Alcune immagini dal web:
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