giovedì 20 ottobre 2022

Amerigo Dal 1934 (99) 🧔🧔🧔



Voto: 99
Numero di visite: 1
Ultima visita: 07/2021
Fascia di prezzo: 43-68
Guide e recensioni: Osterie d'Italia, Golosario, Espresso, Michelin, Gambero Rosso, Mangiarozzo, Accademia Italiana Cucina, Alice, Touring, Premiate Trattorie Italiane, 50top Italy, Identità golose

-Savigno- (BO)



A Savigno, nel cuore dei colli bolognesi, c'è un locale che al tempo stesso riesce ad avere la chiocciola Slow Food e la stella Michelin... Pazzesco!
Cosa non manca mai nel centro di un paese? La chiesa, il municipio, la farmacia, il bar... e poi Amerigo, qui un'istituzione.
L' amore per la propria terra si respira a pieni polmoni in questa vecchia osteria di paese, ora diventata un ristorante famoso e una tappa obbligata per i gourmet da tutto il mondo.
Cucina solida, di tradizione ed innovazione, basata su materie prime impeccabili, dai sapori autentici, come i calzagatti arrostiti alla cruda bianca modenese con tartufo, ai primi di pasta sfoglia come gli eccellenti tortellini in brodo e i ravioli con il friggione. Tra i secondi il pesce di collina, il baccalà, oltre alle eccellenti carni.
Rapporto qualità prezzo, che dire? Incredibile!
Qui si viene per assaggiare il territorio, per la pasta sfoglia, per le carni degli animali da corte e per finire con il gelato alla crema.
Il gelato al parmigiano con le tigelle è una delle cose più buone che abbia mai assaggiato in vita mia.
Da nonno Amerigo ad Alberto Bettini, l'amore e la passione per questa vecchia osteria di paese non moriranno mai.
Nella mia personale classifica Amerigo è all' ottavo posto assoluto, 99 punti, 3 barbe!
PS: conferma della chiocciola 2023 Slow Food e della stella Michelin.
È uno dei 17 membri delle Premiate Trattorie Italiane.

News ottobre 2023: Chiocciola Osterie d'Italia 2024
Aggiornamento 14/10/2024: Chiocciola 2025!

Per Osterie d'Italia 2024: "Locale storico che valorizza materie prime locali lavorandole con tecniche di alta cucina.
Sulle colline bolognesi, da novant'anni c'è il ristorante, locanda e bottega creata da Amerigo e gestita oggi dal nipote Alberto Bettini. Le sale, accoglienti e originali, hanno arredi d'epoca e pareti dipinte raffiguranti boschi, animali e natura dei colli.
Il menù soddisfa palato e vista per tecnica, presentazione e accostamenti originali. Oltre a due menù degustazione, che esprimono il meglio della stagionalità accompagnati da calici di vini locali, alla carta troviamo classici rivisitati come calzagatti con lardo e giardiniere di stagione, la tipica spoja lorda con le spugnole, i tortellini in brodo di gallina e le lasagne verdi agli asparagi. Tra i secondi, ottimo il taglio di coscia di daino leggermente affumicato e l'originale uovo di Amerigo. ln stagione, troverete funghi e tartufi ad accompagnare primi e secondi. Eccellenti i dolci, tra cui la spuma di ricotta con la saba e il mascarpone con nocciole e scaglie di cioccolato. Curata la carta dei vini.
I PIATTI: Calzagatti con lardo e giardiniera di stagione, Spoja lorda con le spugnole, Uovo Amerigo"

Per il Gambero Rosso 2024, 84 punti, due forchette, rapporto qualità prezzo favorevole: "C'è un sentimento che andrebbe analizzato ogni volta che si è lasciato un ristorante: la voglia di tornarvi. Sintetizza tutto: ambiente, pietanze ricevute, il rapporto tra la qualità e il prezzo e coinvolge anche la cantina e le etichette a disposizione. Da Amerigo questo sentimento è sempre fortissimo. Un po' per la vocazione tradizionale e confort dei suoi piatti, mai men che golosi, persistenti, appaganti. Un po' per l'ambiente, con le caratteristiche salette Liberty ed il servizio sollecito ma familiare, pronto ad accogliere ogni richiesta. Infine la competenza di Alberto Bettini, uomo che seleziona vini e cambusa e coordina il lavoro di tutti. Il menù è ampio e la tentazione di esagerare capita: affidatevi ai percorsi guidati della tradizione "Trattorie Italiane" a 50 euro (un vero regalo!) o lo stagionale "Scoperta e Natura" a 67 euro. Altrimenti c'è la carta: prosciutto crudo di mora brada di montagna 55 mesi con le crescentine, la "sfoglia lorda" con zucchine e il loro fiore, i tortelli ripieni di friggione. Tra la classica guancia brasata e la coscia di daino leggermente affumicata non sottovalutate la bontà dell'uovo "Amerigo" con tartufo estivo e porcini arrosto e fritti. Formaggi di piccoli artigiani e dolci della tradizione concludono la gratificante esperienza. La carta dei vini è solida ma sarà bello pasteggiare con vini locali o uno dei tanti Lambruschi scovati da Alberto in giro per l'Emilia"
  
Per la Michelin: "Una stella MICHELIN: una cucina di grande qualità. Merita la tappa! Sui primi colli alle spalle di Bologna, Amerigo esalta l'idea della trattoria all'italiana, portandoci in un viaggio nostalgico, indietro in un passato che, in qualche modo, appartiene a tutti, emiliani e non. A pochi metri dalla piazza del paese, l'ingresso si apre sulla dispensa, dove è possibile acquistare vini, sughi e altre leccornie. Da qui si passa alla sala di servizio, a cui se ne aggiungono altre due al primo piano, quella che fu la prima sala tv del paese, ora ornata da cimeli d'epoca, e, a fianco a questa, un'altra affrescata. La cucina è schiettamente emiliana e appenninica, quindi oltre alle a strepitose selezioni di salumi e paste fresche regionali, in stagione propone anche selvaggina e tartufi dei colli circostanti. Adesione alla tradizione quindi, ottimi prodotti, è una festa per il cuore oltre che per il palato."

Per il Touring: "Ottant’anni fa Amerigo Bettini aprì questa trattoria che oggi rivive attraverso la buona prassi del nipote Alberto. Gli spazi interni e gli arredamenti rustici sono rimasti come lo erano in origine. La cucina invece, negli anni, si è evoluta diventando più creativa senza mai perdere di semplicità e di tradizione. I prodotti dell’orto, del pollaio, dei boschi e dei campi sono la vera anima dei piatti dove rusticità ed eleganza sono la vera essenza e la tipicità di questo locale. In carta alcuni piatti rimangono solo pochi giorni, altri invece solo per pochi mesi per assecondare i tempi della natura e delle stagioni. Nel periodo autunnale il ristorante propone specialità a base di tartufo bianco come tigelline, tortellini, tagliatelle di frittatina con tartufo. Alla carta c’è tutta la tradizione nei classici tortellini in brodo e nelle tagliatelle al ragù con la sfoglia fresca tirata a mano; da provare anche le lasagne agli asparagi verdi di Altedo e Parmigiano 48 mesi, il maialino brado di razza Mora in cotture differenziate con tortino di cipollotto gratinato. Assolutamente da non perdere i dolci come la spuma di ricotta con la saba e il gelato all’aceto balsamico tradizionale di Modena. Piatto del Buon Ricordo: ravioli di friggione con burro e Parmigiano Reggiano 36 mesi di Bianca Modenese".

Per Identità Golose 2024: 



Per il Mangiarozzo 2017: "Il tempo si ferma quando si va da Amerigo. Qui tutto è rimasto immutato. Il bancone di marmo all'entrata della vecchia salsamenteria, i vetri stile liberty, l'ambiente arredato alla moda degli anni Cinquanta, il calore dell'accoglienza bolognese. In verità non solo bolognese ma anche modenese considerato che ci troviamo sull'Appennino. E poi Amerigo sta alla buona tavola come Savigno sta al tartufo. E qui in stagione troverete acrobazie gastronomiche con questo tubero. Lo chef patron Alberto Bettini cambia il menù spesso e secondo stagione, quindi ci limiteremo a citarvi solo alcuni dei piatti che potreste assaggiare venendo qui da Amerigo. Si comincia con salumi, sottoli e tigelle con gelato di parmigiano all'aceto balsamico tradizionale, patè di fegatini con caramella di Pignoletto Passito, frittellone di baccalà su zuppetta di borlotti, cruda di bianca modenese con tartufo marzuolo, scalogno, olio extravergine di Romagna e sale camillone. Seguono i primi con gli immancabili tortellini in brodo e le tagliatelle al ragù, e i secondi con guancia di vitello brasata alla Barbera con purea e cipolla rossa croccante, maialino di razza mora (due specialità della casa), galletto al forno, baccalà alla bolognese in bianco dell'Artusi, uova Amerigo ai due tartufi d'inverno, controfiletto tiepido con insalatina e radicchio dei contadini, selvaggina (secondo la caccia del giorno), capretto al forno ed un paio di piatti vegetariani. Dulcis in fundo gelato di crema d'altri tempi e spuma di ricotta con la saba. Ottima la carta dei vini che vanta circa 400 etichette delle quali 100 solo dei Colli Bolognesi. Alberto propone anche un menù degustazione tradizionale ed uno stagionale."

Per Accademia Italiana: "Alberto Bettini guida l’attività fondata dal nonno nel 1934. Con lui la compagna Marina; mamma e zia preparano da sempre sfoglia e paste. La ricerca sulle materie si sviluppa stimolando contadini e allevatori a creare e rivalutare allevamenti e coltivazioni non intensive e sostenibili. Di tradizione la cucina con funghi e tartufi del territorio. Giacomo Orlandi guida una linea di cucina ispirata alla tradizione, alla quale vengono affiancate preparazioni più innovative che probabilmente stanno generando i classici di un futuro prossimo. Stella Michelin dal 1998, l’attività si completa con le camere della Locanda, arredate con rari elementi di design.
Piatti tipici:
Tigelle con gelato di Parmigiano e Aceto Balsamico affinato
La cruda di Bianca Modenese con olio extravergine di Romagna e Tartufo Scorzone
Tortelli ripieni di Parmigiano con prosciutto di Mora cotto nel forno a legna
Guancia di vitella al Barbera con purè di patate e cipolla croccante Rossa di Medicina
Taglio di coscia di cervidi dell'appennino cotta nel fieno con vegetali, erbe, funghi e tuberi selvatici
Gelato di crema d'altri tempi
Piatto da non perdere:
Tortellini in brodo di gallina vecchia"

Per l'Espresso 2020: "Non solo locanda con camere arredate in maniera originale, ma soprattutto trattoria in cui l'ambiente si è fermato alla metà del secolo scorso. La contemporaneità in cucina arriva invece da una mano che alleggerisce senza snaturare, e dalla scelta di recuperare la materia prima insieme ai luoghi d'origine. Come dimostra l'utilizzo di verdure da coltivazioni biodinamiche della zona. Consistenza e gusto per la 'spoja lorda' (pasta) con carciofi e formaggio a latte crudo. Delicato ma saporito il coniglio all'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena con patate schiacciate e insalata rustica. La zuppa inglese è un archetipo tra i dolci di tradizione. Cantina solo tricolore con ricarichi invoglianti. Servizio gentile."

Per il Golosario 2024: 


Per le Premiate Trattorie Italiane: "Fin da quando i nonni, Amerigo e Agnese, aprono la Trattoria, nel lontano 1934, Amerigo è sempre stato punto di riferimento nella valle, sia prima, sia durante gli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale. In questo periodo la proposta gastronomica è rivolta principalmente a chi si avventura da queste parti nei giorni di festa o di fiera, mentre qualcuno cala a valle anche i martedì di mercato. Gli altri giorni è l’Osteria a farla da padrone. La cucina è semplice, fatta di materie prime che vengono dal cortile, dal pollaio, dall’orto, dai campi e dai boschi vicini. Amerigo, intanto, continua a vendere cibi e vini di sua produzione anche al di fuori delle mura della Trattoria.
Negli anni Cinquanta arriva il primo apparecchio televisivo e la gente del paese viene, la sera, per vedere la novità, fare uno spuntino o bere semplicemente qualcosa. Così, tra gitarelle domenicali, fiere e feste, la vita fila liscia per decenni, fino alla fine del 1987, anno nel quale le donne di famiglia decidono che è tempo di riposarsi. Dal 1988 la trattoria è gestita da Alberto Bettini, nipote di Amerigo e Agnese, e dalla compagna Marina.
Nel 1998 arriva la stella Michelin che non intacca lo spirito e lo stile della trattoria di campagna. La vecchia drogheria del nonno rivive nell’attuale Bottega, che propone i prodotti della tradizione dei colli bolognesi. Di recente l’accoglienza si è arricchita con le belle cinque camere della Locanda"

Per Alice: "Una tradizione ininterrotta dagli anni '30. La cucina di questo genuino ristorante è rinomata per la sua semplice sincerità, legata alla qualità della materia prima, al territorio e alle stagioni (esempio calzagatti con velo di lardo di mora romagnola e verdure di stagione, capretto dei piani di Savigno in cotture differenziate, carciofo brasato e frittelline della sua ricotta). Da ottobre a gennaio specialità a base di tartufo bianco. Spesa dai 45 ai 65 euro. Bella cantina, regionale e nazionale, coi vini dei Colli proposti anche al calice. Aperto solo la sera, domenica e festivi anche a pranzo. E nella bella stagione ci si accomoda all'aperto, nel vicoletto. Di fianco al ristorante, dove negli anni '30 stava il negozio di alimentari del nonno Amerigo, oggi c'è La dispensa di Amerigo, bottega di curiosità e delizie gastronomiche prodotte in Valle."

Per 50TopItaly: "Stella Michelin dal 1998, trattoria che ha segnato la svolta per un intero territorio (la val Samoggia) diventato uno scrigno di preziosi gioielli gastronomici a cominciare dal nobile tartufo bianco, Da Amerigo unisce i piatti della tradizione a nuove ricette sempre basate su una materia prima di altissima qualità. Alberto Bettini in sala accoglie una clientela sempre piuttosto numerosa e che sale a Savigno per degustare la migliore interpretazione dei grandi classici emiliani, come i tortellini e tagliatelle; le carni del territorio (razza Bianca modenese, maiale di razza Mora, coniglio); dessert come la Zuppa inglese, il Gelato al Balsamico tradizionale, la biscotteria di un tempo. In attività dal 1934, non teme lo scorrere del tempo né i cambiamenti delle mode. Imperdibile in autunno."

































Alcune immagini dal web:






























 

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